Il comune fa chiarezza sulla questione della potabilità dell’acqua sollevata in questi giorni in merito ad un presunta relazione tra la patologia gastro enterica riscontrata nel mese di agosto tra la popolazione.
Ad essere convocata nei giorni scorsi è stata una conferenza stampa tra il sindaco di Subiaco Francesco Pelliccia, il direttore sanitario del Presidio Ospedaliero di Subiaco, Pasquale Trecca, il responsabile del Servizio Igiene e Alimenti della AsL RmG, Marcella Faina, Dirigente Acea Ato 2, Lucio Bignami. Il Direttore Sanitario, ha illustrato i dati relativi alla situazione sanitaria nel mese di agosto, evidenziando in primo luogo che il numero di pazienti che si sono recati presso il Pronto soccorso, era assolutamente in linea con i dati stagionali. Inoltre ha dichiarato che in nessuno di questi casi potesse esserci una tossinfezione legata all’acqua, tanto più che le analisi cliniche effettuate sui pazienti hanno dato tutte esito negativo, e infatti non è stata inviata dagli organi sanitari locali( Ospedale e medici di base) alcuna segnalazione di patologie significative al Responsabile dell’Ufficio di Igiene. Nella riunione indetta dal Sindaco il 21 agosto, a cui hanno preso parte Asl e Acea, sono stati mostrati dalla Asl i dati provvisori relativi ai campionamenti effettuati su tre fontanelle in data 19, due delle quali davano esito non conforme. Tenuto conto che le numerose verifiche effettuate da Acea sulla disinfezione dell’acqua distribuita avevano accertato la presenza di cloro residuo su tutta la rete idrica potabile durante tutto il periodo ed in particolare nei giorni 19, 20 e 21, la Asl ha ritenuto che tale problematica fosse localizzata alle sole due fontanelle, che pertanto sono state chiuse.i risultati dei controlli analitici effettuati nei giorni immediatamente successivi al 19, sia dalla Asl che dall’Acea hanno dato esiti conformi attestando la potabilità dell’acqua e confermando che la problematica era limitata esclusivamente alle due fontanelle, escludendo la contaminazione della rete idrica. Laddove infatti vi fosse stata una contaminazione della rete idrica dell’entità pari a quella delle fontanelle, questa sarebbe stata riscontrata necessariamente anche nei giorni successivi al 19, non potendosi esaurire in un così breve lasso temporale.
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