Guidonia Montecelio, sembrerebbe un paradosso ma “E’ quando si nota un calo delle denunce e degli arresti per usura che il fenomeno in realtà è in crescita”. Queste le parole di Daniele Fabi, avvocato alla guida dello sportello anti-usura della Città dell’Aria. E questo sembrerebbe proprio essere quel momento.
Il calo delle richieste di aiuto, di sostegno e di denunce sembrerebbe testimoniare che ci si trovi nella fase immediatamente precedente. Quella da parte di singoli o imprese della richiesta di credito “liquido”. E’ dal 2011 che il Comune di Guidonia Montecelio ha dichiarato guerra all’usura attivando prima un servizio di sostegno legale gratuito e poi aprendo, in aderenza al progetto dell’assessorato alla Sicurezza ed enti locali della Regione, lo sportello anti-usura. Lo sportello, in particolare, si occupa del “problema della sicurezza attiva e passiva dei soggetti che possono essere vittima di usura e sovra indebitamento con conseguenze negative sulle attività delle piccole e medie imprese e sulle famiglie”. Lo sportello, che ora si trova nei locali di via Roma a civico 192, è stato attivato per “diffondere al maggior numero di cittadini e di imprese una corretta informazione sulle problematiche afferenti condizioni di eventuale usura e sovra indebitamento anche con preciso intento di supporto per le possibili vittime, sia nella comprensione che nella fase successiva legata alla situazione legale e finanziaria e inoltre per gestire al meglio i rapporti con eventuali soggetti creditori”. A questo si aggiunge un importante servizio di ascolto e, in accorso con la Asl Rmg, un servizio per il sostegno psicologico per le vittime di usura. Alla chiusura del progetto del 2011 i lavori dello sportello sono continuati grazie ad un secondo progetto che dovrebbe terminare tra circa un anno. Ad oggi sono decine le persone in situaizone di difficoltà creditizia che si sono rivolte allo sportello, non tutte però erano ancora “pronte” per affrontare i propri problemi. C’è quindi una differenza tra i cittadini, anche di altri comuni, che hanno chiesto informazioni o hanno avuto dei colloqui, e quelle direttamente seguite, dal punto di vista legale e non solo, dallo Sportello. Alcuni hanno però trovato il coraggio di andare fino in fondo. Da non sottovalutare la collaborazione con le forze dell’ordine, con la Asl Rmg. Si sta cercando ora anche di entrare nelle scuole per trasmettere, e quindi far trasmettere anche a casa, il ruolo, i compiti dello Sportello e spiegare le dinamiche dell’usura soprattutto in quei giovani che iniziano ormai ad essere protagonisti del fenomeno del “ludopatia” che spalanca le porte allo strozzinaggio.
IL CASO
Questo è il caso di un imprenditore romano vittima di usura da molti anni. Il suo strozzino, dopo la difficile denuncia, è stato condannato in sede penale con sentenza passata in giudicato. “La vittima – spiega l’avvocato Fabi – si è rivolta allo sportello per diverse problematiche legate e susseguenti allo stato di usura: In particolare ha conferito mandato legale al sottoscritto al fine di assisterlo in un giudizio civile per il risarcimento dei danni promosso nei confronti dell’usuraio riconosciuto colpevole”. Attualmente il giudizio è pendente dinanzi alla Corte di Appello di Roma sezione civile. Sostegno legale gratuito, trattative con le finanziare per rimodulare il debito, ascolto. Queste le attività che quotidianamente svolge lo sportello.
IL RUOLO DELL’ASCOLTO
Emblematico il caso di un uomo che si è rivolto allo sportello in una situazione di forte indebitamento. “Aveva già preso contatti con canali di accesso al credito illegali – ha spiegato Fabi – ma dopo un colloquio presso lo Sportello ha desistito. Il piano di rientro e ridefinizione del consolidamento debitorio è in via di definizione”.
L’USURA E LA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA
“L’evoluzione in senso imprenditoriale della criminalità organizzata ha fatto sì che la pratica dell’usura, un tempo riconducibile a singoli soggetti (il personaggio da sempre noto nel quartiere o nel paese), sia assurta a significativa fonte di introiti per le organizzazioni criminali. Nella tradizione di talune organizzazioni mafiose, l’erogazione di prestiti a tassi usurari era considerata quasi un’attività “spregevole”, estranea al sistema di controllo del territorio. Più recentemente, le investigazioni hanno, invece, accertato un progressivo interesse della criminalità organizzata anche nel settore dei prestiti ad usura. Tale fenomeno si manifesta con più criticità nelle fasi di sfavorevole andamento congiunturale dell’economia, come quella attuale, in cui l’accesso al credito risulta più difficile proprio da parte di coloro i quali non dispongono di sufficienti garanzie, mentre gli intermediari finanziari adottano, al contrario, procedure di valutazione, del c.d. “merito di credito”, sempre più stringenti.
(…) Nell’attuale fase recessiva, l’attività usuraria si è diffusa, quindi, non solo in aree interessate da profondi processi di ristrutturazione economica e sociale, ma anche in territori considerati, sinora, di forte sviluppo economico e di benessere sociale diffuso”. “Compiere una valutazione precisa sull’entità del fenomeno usurario non è agevole, essendo solo in parte quantificabile sulla base del riscontro giudiziario delle denunce, come dimostra la differenza sostanziale tra il numero di quest’ultime e quello delle richieste di assistenza ed aiuto rivolte ad altri osservatori privilegiati, quali le Fondazioni Antiusura o le stesse Associazioni di categoria. Tale differenza, dovuta principalmente alla ridotta propensione di famiglie e imprese a denunciare alle Autorità giudiziarie i casi di usura, negativamente condizionati dalla sudditanza psicologica verso i loro sfruttatori, porta a ritenere più significativo parlare di livello di permeabilità di un territorio e di vulnerabilità dei diversi contesti sociali ed economici rispetto al fenomeno dell’usura, pur tenendo conto del dato ufficiale relativo al numero di denunce”. (Fonte: seconda relazione semestrale 2011 (15 agosto 2012) della Direzione investigativa antimafia)
USURA E LUDOPATIA – DATI CODACONS – COMPLESSIVAMENTE NEL NOSTRO PAESE I GIOCATORI RAPPRESENTANO IL 54% DELLA POPOLAZIONE, OLTRE 32 MILIONI DI PERSONE.
Il fenomeno che potrebbe definirsi in preoccupante ascesa è quello del legame sempre più forte tra ludopatia e usura. Si finisce in mano agli strozzini perché ci si gioca tutto. In tal senso parlano chiaro i dati dell’indagine scientifica del Codacons: “Il 50% dei disoccupati italiani presenta forme più o meno gravi di dipendenza dal gioco, e risultano affetti da ludopatia il 33% dei giocatori di videolottery, il 25% delle casalinghe e il 17% dei pensionati – spiega il Codacons – Allarmante la percentuale di giovani che sviluppa dipendenza da gioco: in Italia il numero di studenti coinvolti nel fenomeno delle ludopatie è salito infatti al 17%. Pesantissimi anche i dati sulle perdite economiche: l’85% dei giocatori subisce una perdita media pari a 40 euro al giorno , mentre il restante 15% che vince guadagna mediamente 120 euro. Il Fondo di prevenzione usura per le famiglie gestito da Adiconsum ha rilevato un incremento delle richieste di intervento da parte di famiglie. Richieste che rappresentano soltanto la punta dell’iceberg, in quanto famiglie e giocatori spesso hanno vergogna di dichiarare che il motivo della loro condizione debitoria è dovuto al gioco d’azzardo”. (fonte Codacons)
(dal nostro quindicinale XL)
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