Baraccopoli abusive, a Tivoli Terme il Comitato si ribella
Una città nella città, o forse è meglio dire favelas ai bordi della città, Tivoli Terme è accerchiata da accampamenti abusivi. Italiani, romeni, slavi, etnie e provenienze che si intrecciano in una serie di baraccopoli ben oltre i confini della legge. Tra Stacchini e via dei Bagni Vecchi il quartiere è assediato e la situazione […]
Una città nella città, o forse è meglio dire favelas ai bordi della città, Tivoli Terme è accerchiata da accampamenti abusivi.
Italiani, romeni, slavi, etnie e provenienze che si intrecciano in una serie di baraccopoli ben oltre i confini della legge.
Tra Stacchini e via dei Bagni Vecchi il quartiere è assediato e la situazione per i residenti è diventata insostenibile. Ancora una volta il Comitato Città Termale ha lanciato un appello alle istituzioni, dal Comune all’Asl passando per la Regione, il ministero della Sanità e quello della Giustizia, per finire con le forze dell’ordine.
Tra l’indifferenza generale ai lati di Tivoli Terme sono cresciute quattro baraccopoli. Una in via dei Bagni Vecchi e tre nell’area tra Stacchini e via Cesurni. Gli occupanti sono ben più di 400, e di diverse provenienze. La maggior parte sono originari della Romania, tutti gli occupanti di Stacchini e di parte di via dei Bagni Vecchi, ma ci sono anche slavi e zingari siciliani, in via Cesurni.
“Chiedo sopralluogo nei due Accampamenti Abusivi che insistono in Tivoli Terme”, ha scritto al commissario prefettizio di Tivoli Salvatore Ravagnoli, presidente del Comitato Città Termale, che poi descrive puntualmente la drammatica realtà delle due aree.
STACCHINI
“Nell’Ex Anonima G. Stacchini c’è oggi una vera e propria bomba socio ambientale. Ci sono oltre cento minori che vivono in condizioni igieniche sanitarie indecenti al limite della pericolosità batteriologica. Molti in età scolastica abbandonati a una situazione civilmente deplorevole per chi li tratta come fantasmi. C’è del materiale inquinante abbandonato, che con la pioggia potrebbe inquinare le falde di scarico delle Terme Acque Albule che insistono su quel terreno. C’è la possibilità, come già accaduto in passato, che insorgano focolai di Tubercolosi. L’area è protetta dalla Comunità Europea per la presenza di un fungo protetto. Ci sono materiali inerti derivati da raccolte illegali o scarichi abusivi di ditte del territorio e cavi elettrici, e bombole del gas, senza il minimo standard di sicurezza. C’è una discarica abusiva che usa come unica forma di smaltimento il fuoco determinando il pericolo di diossina nelle aree urbane di Tivoli Terme alle spalle di una struttura Sanitaria come le Nostre Terme”.
BAGNI VECCHI
“La seconda realtà si trova sui terreni agricoli comunali che insistono su via dei Bagni Vecchi lungo la ferrovia che sembrano essere dotati di contratto di affitto agricolo sottoscritto con il Comune di Tivoli che né diventa quindi anche responsabile nel caso di discarica abusiva. Inoltre vorremmo comprendere l’indice di abitabilità di quei terreni poiché ci sembra assurdo vedere le stesse condizioni del Campo Rom di Stacchini questa volta autorizzate dai Sindaci precedenti e ora da un Commissario delegato del Prefetto di Roma”.
(Dal nostro quindicinale XL)

