Caro mense: i genitori promettono battaglia e intanto raccolgono le firme

Da tutti i quartieri di Tivoli si sono ritrovati sotto il comune, mamme e papà ancora sul piede di guerra contro il “caro tariffe” della mensa. Una delegazione di genitori è stata ricevuta in Municipio, ieri mattina, ed ha avuto spiegazioni sugli aumenti di quest’anno. Non soddisfatti, però, le famiglie promettono battaglia. “Abbiamo cominciato a […]

Caro mense: i genitori promettono battaglia e intanto raccolgono le firme

Da tutti i quartieri di Tivoli si sono ritrovati sotto il comune, mamme e papà ancora sul piede di guerra contro il “caro tariffe” della mensa.

Una delegazione di genitori è stata ricevuta in Municipio, ieri mattina, ed ha avuto spiegazioni sugli aumenti di quest’anno. Non soddisfatti, però, le famiglie promettono battaglia.
“Abbiamo cominciato a raccogliere le firme – ha spiegato una mamma – noi siamo contrari ai rincari di quest’anno ma soprattutto con il nuovo metodo di pagamento. Non più a pasto consumato ma forfettario. Così paghiamo anche per i pasti che non vengono consumati dai nostri figli. Alcuni non stanno più portando i figli a mensa. Li vanno a prendere, li fanno mangiare a casa e poi li riportano nel pomeriggio”.
I genitori di Tivoli Terme hanno già protocollato una richiesta di appuntamento con il Commissario Prefettizio e quelli del circolo Tivoli 1 li seguiranno a breve. “Siamo pronti a manifestare”, aggiungono.
Il COMUNE
“Paghiamo ogni pasto 5.02 euro – spiegano dal Municipio – si è deciso di non caricare per intero le famiglie di queste tariffe, così da assicurare il diritto allo studio. Per le casse del Comune, però, è un grande sacrificio. Abbiamo deciso di adottare il principio del ‘più si mangia e meno si spende’. Non è detto che in fase di equilibrio di bilancio non si dovranno rivedere”.
LE TARIFFE
Gli aumenti, che riguardano 2.450 bambini, sono di circa 70 centesimi. Lo scorso anno si pagava 2.50 euro mentre quest’anno si va da una media di 3.25, per cinque pasti a settimana, ai 3.5 euro, per un solo pasto settimanale. Sono previsti rimborsi solo nel caso di 15 giorni di assenza continuativi.

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