Al lavoro per scovare gli evasori della Tia, ma gli accertamenti dell’Andreani Tributi vengono rispediti al mittente. La società che per conto dell’Asa – la municipalizzata che gestisce la raccolta dei rifiuti – deve scovare chi non ha pagato la tassa sui rifiuti, o l’ha pagata in misura minore, ha già scovato oltre 6 milioni di euro di “nero” ma nonostante i primi incassi, in tanti hanno contestato gli accertamenti.
Nelle casse dell’Asa, grazie al lavoro dell’Andreani Tributi, sono entrati già 150 mila euro – l’obiettivo minimo che si è posta la società di riscossione per quest’anno è 500 mila – ma alcuni commercialisti hanno riscontrato degli errori ed i loro clienti hanno presentato ricorso alla Commissione Tributaria.
“Nei mesi di luglio ed agosto scorsi – ha spiegato Massimo Pacella, commercialista di Tivoli – i cittadini e le imprese residenti nel Comune di Tivoli si sono visti recapitare numerosi avvisi di accertamento emessi dall’Andreani Tributi per presunte differenze dovute sulla TIA (imposta per lo smaltimento dei rifiuti), rispetto a quanto già pagato. Da un’attenta analisi degli avvisi recapitati ai tiburtini si sono riscontrati numerosissimi profili di possibile illegittimità, tanto che moltissime imprese e cittadini hanno deciso di ricorrere alla competente Commissione Tributaria per far censurare il comportamento della società accertatrice e far dichiarare non dovuto quanto richiesto”.
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