Stipendi in ritardo e per l’Asa torna il rischio sciopero, brividi nella schiena dei tiburtini che negli occhi e “nel naso” hanno ancora l’emergenza rifiuti dello scorso giugno. La municipalizzata ancora non ha saldato l’ultimo stipendio ed i sindacati hanno deciso di iniziare le lunghe procedure per “incrociare le braccia”.
“Ancora una volta – commentano in una nota dalla Funzione Pubblica CGIL Roma Est – i lavoratori dell’ASA sono costretti a lavorare senza stipendi con conseguenze sociali e disagi gravi anche sulle loro famiglie. Le motivazioni addotte dall’Azienda sono la mancanza di liquidità sufficienti a pagare gli emolumenti, circa 160 mila Euro”.
LO SCIOPERO
“Le Organizzazioni Sindacali hanno avviato le procedure secondo le norme di legge per la proclamazione dello sciopero. I lavoratori comunque continueranno a garantire i servizi di raccolta rifiuti all’utenza nonostante la mancanza dello stipendio e le gravi carenze organizzative e funzionali, come la mancanza di macchinari”.
“La Cgil – ha aggiunto il segretario Aldo Capobianchi – organizzerà ulteriori iniziative come l’indizione di un’assemblea pubblica finalizzata ad aprire un confronto con i cittadini sui problemi e le prospettive dell’ASA SPA”.
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