Tivoli – Non accadeva da tempo che l’unica sala convegni pubblica di un certo livello, disponibile in città, vedesse riempirsi le sue poltrone e le porte a soffietto aprirsi per consentire alle persone in piedi di poter ascoltare gli interventi. Un mese fa Riccardo Luciani con Tivoli mia e sabato scorso Urbano Barberini che ha presentato il Movimento civico Viva Tivoli hanno dimostrato ampiamente che anche nella città delle acque, come nel resto del territorio nazionale, la politica dei partiti continua a perdere consensi grazie alla confusione che appare evidente nei notiziari televisivi e sulla carta stampata. Cresce però la voglia di rimboccarsi le maniche dei cittadini tiburtini stanchi che sono stati lasciati senza amministrazione ed in mano ad un Commissario prefettizio che non conoscendo la città e potendo occuparsi solo di contabilità e normale amministrazione, si attiene rigorosamente a quelle che sono le sue competenze. Anzi, si percepisce il disagio di dover tirare una coperta cortissima che le ultime amministrazioni le hanno consegnato e che per giunta è piena di buchi. In entrambe le manifestazioni il mirino è stato unanimemente puntato sul degrado che attanaglia la città. Sabato scorso la manifestazione, ha preso il via con il filmato di Philippe Daverio che lo scorso anno ha fatto il giro d’Italia ed è stato un impietoso atto d’accusa nei confronti degli amministratori che si sono succeduti negli anni. Da quello e dalle parole colorate che circondavano sullo striscione il simbolo del nuovo Movimento, ha preso spunto Barberini per un intervento ad ampio raggio che è partito dalla recente vicenda della discarica di cui è stato uno dei protagonisti, ha attraversato temi generali ed è arrivato alla situazione grave di Tivoli. In sala erano esposti il Codice etico firmato dagli aderenti ed il Manifesto dei valori sui quali si fonda il Movimento. Si sono poi succeduti una serie di interventi dei presenti in sala, per la prima volta rigidamente contenuti, grazie ad un timer, in tre minuti, nei quali sono stati presentati alcuni dei problemi della città e di come sia urgente prendersene carico. Nessuno si è annoiato, pur nella diversità delle posizioni espresse e le poltrone sono rimaste piene per circa due ore.
(Dal nostro periodico XL)
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