Uno sparo ha scosso la quiete del Bivio di San Polo, accanto alla zona residenziale di via Villa Cucuzza. Un artigiano, venerdì mattina alle 10, si è tolto la vita. La crisi ed i debiti l’avevano spinto sull’orlo ed un sollecito di una bolletta, da poche centinaia di euro, avrebbe fatto il resto.
L’uomo, Sergio Cola 63 anni, era sempre allegro e nessuno, né i familiari né gli amici, si aspettavano un gesto del genere. Anche prima di togliersi la vita, quando era andato al bar di sempre a prendersi un caffè, sembrava nomale. “Aveva dato appuntamento ad un suo amico per mezz’ora dopo”, avrebbero raccontato i clienti del bar ai poliziotti che stanno seguendo la vicenda. Prima di ricevere la visita, però, Cola si è appeso ad un carrucola attaccata al soffitto e poi si è sparato in petto con un fucile da caccia.
L’artigiano ha lasciato un biglietto ai suoi cari ed un video messaggio di 20 secondi, registrato con il telefonino, in cui saluta la moglie, i due figli, il nipotino di sei mesi, oltre al socio–fraterno amico di una vita e tutti gli altri suoi amici. Per appurare l’esatta dinamica dei fatti sono al lavoro gli agenti del commissariato di Tivoli, diretti da Mariella Chiaramonte. Il pubblico ministero ha poi disposto l’autopsia sulla salma dell’uomo.
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