Dal Consiglio di Stato una “bomba” su Campo Ripoli, il tribunale annulla il bando per la gestione e riporta indietro le lancette dell’orologio di quasi due anni. Accolte le tesi dell’Atletico Tivoli, la società che aveva gestito il campo dal 2006 al 2012 e che poi non si era aggiudicato il bando indetto dall’amministrazione Gallotti. La storia:nel
LA STORIA .Nel marzo del 2012 l’allora amministrazione Gallotti, e l’allora assessore allo Sport Laura Cerroni, pubblicarono un bando per la gestione dello stadio. Parteciparono quattro società, Atletico Tivoli che aveva gestito lo stadio nei sei anni precedenti, lo Sporting Tivoli, l’Estense 2000 e la Città dello Sport e Salute. Subito ci furono i primi problemi, con la commissione che ci mise un mese per valutare i requisiti delle società a causa di alcuni problemi nelle domande presentate. Il bando, alla fine, fu assegnato alla Città dello Sport e Salute ma fu subito oggetto di ricorso da parte dell’Atletico. In attesa dei responsi del Tar, il Comune lo diede in gestione ugualmente alla Css, con la “clausola” decisa dal Tribunale amministrativo che l’Atletico avesse gli spazi necessari per portare avanti la sua attività. Finita la stagione, in attesa dei responsi della giustizia, l’impianto è rimastonelle mani della Css anche se la battaglia legale non siè mai fermata.
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