Tiber, un nuovo modello integrato per il sottosuolo di Roma

#NLEventi – Monterotondo, sarà presentato il 20 dicembre il progetto “Tiber, un nuovo modello integrato per il sottosuolo di Roma” al quale collaborano soggetti pubblici e privati: capofila la Geoplanning Servizi per il territorio srl. La presentazione presso l’Area di Ricerca RM1 del Cnr in Via Salaria km 29,300 a partire dalle 9.30 fino alle 13. L’ingresso è libero.

LA NASCITA DEL PROGETTO

Nel 2011 si è costituito a Roma un pool di soggetti pubblici e privati – l’IGAG, Istituto di Geologia ambientale e Geoingegneria del Cnr, il Consiglio nazionale delle Ricerche, il Dipartimento di Ingegneria strutturale e Geotecnica dell’Università La Sapienza di Roma, la società di ingegneria E&G srl, e la società di geologia e di geotecnica Geoplanning Servizi per il territorio srl, quest’ultima come capofila, che ha dato vita al progetto “Tiber”.

L’OBIETTIVO

L’obiettivo è stato quello di realizzare un “modello integrato del sottosuolo” della piana alluvionale del Fiume Tevere nell’area urbana di Roma, dove i gruppi coinvolti hanno realizzato un “Campo Prove Sperimentali” per l’esecuzione di innovative indagini geologiche, idrogeologiche e geotecniche. “L’area di piana alluvionale – spiegano gli ideatori del progetto – occupa un settore molto esteso dell’abitato della Capitale. Inoltre buona parte dei siti di interesse architettonico e archeologico si trovano sui depositi del Tevere e dei suoi affluenti. Anche importanti infrastrutture, tra cui ampi tratti delle linee di metropolitana esistenti e di prossima realizzazione, interessano la piana alluvionale. E’ noto infatti che zone di piana alluvionale costituiscono i settori del territorio urbano ove possono più facilmente manifestarsi sia cedimenti delle strutture, sia sensibili amplificazioni del moto sismico, da qui la necessità e l’interesse ad approfondire gli studi ad oggi disponibili. In tale ottica avere una cognizione più approfondita del sottosuolo garantisce una maggiore efficacia negli interventi di prevenzione del rischio idrogeologico e di mitigazione dei suoi effetti”. Il gruppo di lavoro ha raggiunto risultati rilevanti in campo tecnologico e scientifico, mediante attività innovative nel campo geotecnico, arrivando a definire metodologie operative e procedure finalizzate alla realizzazione di un nuovo modello integrato di sottosuolo. “Questi risultati – proseguono gli organizzatori – saranno presentati ad amministratori pubblici, tecnici e professionisti coinvolti nella pianificazione urbanistica e nella progettazione di opere e di infrastrutture”.

Testo da visualizzare in slide show

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