Se qualcuno pensava che le polemiche sull’affare Campo Ripoli si chiudessero con la sentenza del Consiglio di Stato si sbagliava di grosso. A riprendere il discorso è Massimiliano Bruschi, presidente della Città dello Sport e della Salute, a cui era stato assegnato l’impianto. “Prendiamo atto della sentenza ma ci premeva di dire una cosa: il consiglio di stato ha detto che c’era una persona che non poteva giudicare, questo non vuol dire che l’Atletico Tivoli può rientrare. È il comune che ha sbagliato”. Stando a quanto stabilito nell’ultimo capitolo della vicenda giudiziaria che si trascina da anni, il bando è da rifare, vista la presenza nella commissione giudicante del responsabile unico del procedimento. Un caso di incompatibilità che di fatto invalida il risultato della gara aprendo una serie di polemiche tra la CSS e l’Atletico Tivoli guidato da Franco Gabelli, artefice della pioggia di ricorsi. “Abbiamo pagato anche cose a carico del comune, noi volevamo portare un calcio di qualità a Tivoli e il nostro è un progetto aperto a tutti – continua e lancia una provocazione -. Anche Gabelli se lo sposa entra nella nostra società”.
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