La denuncia: “A Tivoli mancano 100 posti letto. La vita dei pazienti a rischio”
#NLSanità – Il tragico episodio della donna morta dopo tre giorni di attesa al Pronto Soccorso è stato denunciato dal capogruppo del Pd in consiglio regionale, Marco Vincenzi: “Si è verificato un tragico episodio che confermerebbe tutti i nostri timori e preoccupazioni sulle capacità dell’ospedale tiburtino a garantire i livelli minimi di assistenza ai pazienti. Si […]
#NLSanità – Il tragico episodio della donna morta dopo tre giorni di attesa al Pronto Soccorso è stato denunciato dal capogruppo del Pd in consiglio regionale, Marco Vincenzi: “Si è verificato un tragico episodio che confermerebbe tutti i nostri timori e preoccupazioni sulle capacità dell’ospedale tiburtino a garantire i livelli minimi di assistenza ai pazienti. Si tratta di un fatto gravissimo che mette alla luce, ancora una volta, tutte le carenze strutturali, funzionali, e le inefficienze dell’ospedale di Tivoli. La capacità operativa e di assistenza del San Giovanni Evangelista, infatti, è notevolmente sottodimensionata a causa di ‘eterni’ lavori di manutenzione e ristrutturazione. E di conseguenza, da tempo si ripetono i disagi di pazienti ricoverati in pronto soccorso che poi stazionano per giorni in corsia in uno stato di grande criticità”.
CARENZA DI POSTI LETTO
“Dei circa 300 posti letto autorizzati, ne sono disponibili solo 200 – prosegue l’ex Sindaco di Tivoli -, per fare spazio a interventi di riqualificazione edilizia avviati da anni e che la direzione aveva assicurato sarebbero stati terminati in pochi mesi. Quattro – cinque cantieri, hanno ridotto di circa un terzo la disponibilità di posti letto. In particolare nel reparto di ortopedia sono disponibili solo 16 posti letto, a fronte dei 22 autorizzati e dei 32 previsti dal decreto 80. In queste condizioni, diventa oggettivamente difficile, se non impossibile per i medici e gli operatori del San Giovanni, lavorare in serenità. E la vita dei pazienti è continuamente a rischio”.
LA REPLICA
“I cantieri nell’ospedale, quando sono arrivato, erano fermi. Io li ho sbloccati”, così ha replicato il direttore generale dell’Asl Roma G, Nazareno Renzo Brizioli. “Nonostante fossero stati finanziati, molti lavori erano fermi. Sono stati riavviati ed alcuni, come oncologia, sono quasi finiti. Altri interventi, come quello importantissimo per i nuovi 80 posti letto previsti dal decreto 80, sono stati previsti ma ancora neanche finanziati. Sappiamo che ad Ortopedia servono più posti, anche perché a Tivoli vengono pazienti da tutti gli ospedali della zona. Bisogna aspettare la fine dei cantieri aperti”.
IL PERSONALE
“Al problema dei cantieri ancora aperti – ha commentato Dimitri Cecchinelli, segretario della Cisl Fp – si aggiunge quello del personale. Anche se finissero i lavori, non ci sarebbero medici ed infermieri a sufficienza. Noi da tempo stiamo denunciando queste situazioni”.

