Guidonia Montecelio, anche il Consiglio di Stato, dopo il Tar, ha stabilito che il sindaco Eligio Rubeis non doveva votare la delibera di Giunta relativa al collettore fognario della lottizzazione “Pizzarotti” di Casal Bianco perché, quando ancora non ricopriva la carica di primo cittadino, ne era stato progettista per conto della Cer Immobiliare. Il Consiglio di Stato ha, infatti, respinto il ricorso del Comune dopo che il tribunale amministrativo aveva accolto il ricorso del Consorzio Edilizio Inviolata s.r.l., proprietario dei terreni espropriati dal Comune per pubblica utilità per consentire la realizzazione del collettore fognario che è andato a sostituire il depuratore previsto nel primo progetto. Il Consiglio di Stato ha anche riconosciuto l’incompatibilità del sindaco che ha partecipato al voto in Giunta nonostante fosse stato il progettista dei calcoli statici. La delibera, poi, essendo relativa ad una variante urbanistica non era di competenza dell’esecutivo ma del Consiglio Comunale. Il Comune è stato poi condannato alle spese per oltre 3mila euro.
LE REAZIONI DI RUBEIS
SULL’INCOMPATIBILITA’
“Prendo atto di quanto il Consiglio di Stato ha stabilito per me, in questo caso, e per tutti gli altri casi analoghi, che a questo punto potrebbero verificarsi. Resto con una serie di perplessità, però, che mi impediscono di comprendere quale interesse avrebbe dovuto influire su una scelta che io continuo a difendere. Raccordare quell’intervento edilizio, già autorizzato, con la rete fognaria, continua a sembrarmi la cosa più logica – ha dichiarato Rubeis, commentando la sentenza – Non vedo quale connessione può esserci con l’aver partecipato in sub affidamento all’analisi statica di alcune parti di quel complesso residenziale, molti anni fa, per un rapporto professionale conclusosi all’epoca. Né, e non lo dico io, ma i giudici dopo un’analisi approfondita, può ravvisarsi un vantaggio a favore dell’imprenditore che quel complesso lo realizzava. Chi continuerà a sostenere il contrario, strumentalizza la giustizia a fini politici, dichiarando il falso”.
SUL VOTO DI GIUNTA
“Su questo mi corre l’obbligo di soffermarmi, visto che concretizza un danno per il Consorzio dell’Inviolata, in ragione del fatto che quella votazione di Giunta non ci sarebbe neanche dovuta essere. Questa è la parte che in realtà mi rammarica di più, perché mi risulta davvero difficile accettare che sottovalutazioni così macroscopiche arrivino dai miei dirigenti, per giunta quelli fiduciari, che ho scelto, o meglio quelli che ho deciso di mantenere in un ottica di continuità amministrativa, perché selezionati dalla precedente amministrazione, da Filippo Lippiello sindaco, in virtù di comprovate capacità professionali – ha continuato il sindaco di Guidonia Montecelio – È scritto nero su bianco nella sentenza che quel provvedimento non poteva costituire materia di decisione della Giunta comunale, bensì configurandosi come una variante urbanistica, seppur puntuale, avrebbe dovuto essere discussa dal Consiglio comunale. Sono fortemente convinto che le competenze che l’Ente paga devono essere all’altezza delle aspettative e sarà quindi necessario valutare con attenzione le cause di questo errore, per ricondurre in capo a chi ne è responsabile tutte le conseguenze, comprese quelle economiche. Io sono un tecnico, è vero, ma le vie e la natura stessa degli atti amministrativi, mi sarebbero dovute essere indicate da altri”.
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