#NL Cronaca Tivoli Tutto a posto e niente in ordine. La telenovela dell’Asa spa non smette di riservare colpi di scena. Dopo le vicende tormentate finite all’attenzione del Tribunale, che a breve dovrà esprimersi sul piano di rinegoziazione dei debiti, ultima spiaggia per salvare dal fallimento l’Azienda speciale ambiente, che gestisce il servizio di raccolta dalla mondezza in città, strozzata da una liquidità latitante e da un lungo elenco di conti da saldare, a lasciare la sedia del consiglio di amministrazione è Francesco Di Romano, nominato sotto il governo Gallotti ed espressione del gruppo di Alleanza per Tivoli.
LE RAGIONI DI ALLEANZA PER TIVOLI
Un addio non proprio indolore da parte dell’ex che punta il dito sull’azionista unico, alias il comune, titolare del pacchetto azionario: “Da un lato l’azionista non supporta il Cda, tergiversando sulle decisioni e cercando di scaricare eventuali sue responsabilità su altri, tanto che non sono noti gli indirizzi programmatici per la società e non sono stati rinnovati i contratti -. Si legge nel documento politico che ha messo la parola fine all’avventura nella municipalizzata del gruppo capitanato da Ezio Fiorenzi -. Tra l’altro non approva il bilancio 2012 e il Comune non ha aderito all’ipotesi di ristrutturazione del debito dell’Asa spa proposto in tribunale, fatto che avrebbe potuto portare al fallimento”. La strada, dunque, è solo una: “Alleanza per Tivoli ritiene che una situazione conflittuale sul futuro di Asa non sia più sostenibile. Pertanto si ritiene che l’azionista debba essere messo nelle condizioni di svolgere appieno il suo ruolo istituzionale e quindi gli amministratori, nominati sulla scorta degli obiettivo, si comportino di conseguenza”.
LA LETTERA DI CARLO VALENTINI
All’interno del board dell’azienda però non tutti hanno seguito le linee guida indicate dal gruppo politico di riferimento. Se da una parte Di Romano ha lasciato capra e cavoli nella giornata di ieri, dall’altra il presidente Carlo Valentini, in una lettera indirizzata alla stampa, ha confermato la sua fiducia al commissario prefettizio, Alessandra de’ Notaristefani di Vastogirardi, alla guida del comune da aprile 2013, con una sola condizione: l’approvazione del bilancio 2012 della società, paradossalmente fermo al palo. “Confido e riconfermo la mia fiducia al commissario prefettizio, nella certezza di un suo intervento risolutivo”, scrive Valentini. Ad oggi il via libera al documento finanziario risulta sospeso in attesa della risposta da parte del cda alle domande contenute in una lettera che lo stesso vice prefetto ha fatto recapitare all’attenzione del consiglio dove, tra le altre cose, chiede chiarimenti sulle attività poste in essere per recuperare i soldi mai incassati legati alla tassa sui rifiuti. Venti milioni di euro sono difficili da dimenticare.
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