#NLTivoli #NLEconomia – Questione spinosa e controversa, l’Amministrazione comunale è al lavoro per cercare di risolvere la pratica “derivati”. “Ci siamo rivolti a degli esperti ma chiuderli non è più facile come qualche anno fa”, ha spiegato il Commissario Prefettizio Alessandra de Notaristefani di Vastogirardi.
I complicati strumenti finanziari legati all’andamento dei mercati internazionali, stipulati nel 2002 e nel 2005 insieme alla rinegoziazione dei mutui accesi da Palazzo San Bernardino per spalmare nell’arco di un ventennio i debiti precedentemente contratti, dopo un saldo positivo avuto nei primi anni dopo la sottoscrizione stanno costando al Comune cifre mostruose, tra i 500 mila euro e l’1.2 milioni di euro annui in base all’andamento della borsa. Durante l’amministrazione Gallotti, in autotutela, erano stati sospesi i pagamenti ma nel bilancio di previsione di Palazzo San Bernaridino è stato comunque previsto un fondo di accantonamento di 340 mila euro, oltre ad altri 700 mila euro per il 2014 ed il 2015.
“Siamo consci che esiste il problema dei derivati – hanno aggiunto dal Municipio – per questo abbiamo previsto nel bilancio delle somme per coprire eventuali pagamenti. Abbiamo chiesto consulenza allo sportello gratuito dell’Anci (l’associazione del comuni italiani) e a quello della Provincia. Oggi, rispetto a due anni a fa, questi contratti sono molto più difficili da rescindere ed inoltre va valutato caso per caso. Non è detto che le soluzioni adottate da altri comuni vadano bene anche per Tivoli”.
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