Cantiere sulla Tiburtina, parla Janus: la ditta costretta a fermare i lavori
Continuano a rimanere fermi i lavori per il rifacimento del tratto di via Tiburtina finanziati dall’Astral. Il cantiere dei desideri, che sulla carta chiude i battenti il prossimo 31 marzo, per ora resta congelato. A sollevare nuove polemiche è il circolo culturale Janus, guidato dalla neo presidente Claudia Presciutti, che ricostruisce così la storia […]
Continuano a rimanere fermi i lavori per il rifacimento del tratto di via Tiburtina finanziati dall’Astral. Il cantiere dei desideri, che sulla carta chiude i battenti il prossimo 31 marzo, per ora resta congelato. A sollevare nuove polemiche è il circolo culturale Janus, guidato dalla neo presidente Claudia Presciutti, che ricostruisce così la storia dell’appalto da 2 milioni e 800mila euro, che riguarda anche la vicina Guidonia Montecelio. “I lavori sono stati affidati alla Romageco, piccola impresa di Roma, senza una struttura societaria di livello, che assume operai di volta in volta, e che a sua volta li affida a due imprese locali: una per i mezzi ed una per operai e gestione – fanno sapere in una nota stampa gli attivisti del gruppo -. Già durante l’amministrazione Gallotti, si avviano le procedure per ottenere il finanziamento e sviluppare il progetto che sarebbe dovuto partire nella primavera 2013, ma i lavori iniziano non prima della fine di settembre 2013, per via dei molti ostacoli posti dalla Regione (che nel frattempo ha anche cambiato governatore). Il giorno della presentazione del nuovo progetto pubblico sono presenti diversi volti noti della politica tiburtina e non solo (giusto per citarne qualcuno: l’Ad dell’Astral, Nicola Zingaretti, Marco Vincenzi, Emanuela Chioccia, ma nessuno dell’ex giunta comunale)”. Il resto è storia relativamente recente: “L’impresa viene avvertita il 2 novembre 2013 che i lavori devono obbligatoriamente partire, così il 3 novembre si inizia a scaricare il materiale ed il 4 novembre il cantiere apre ufficialmente, anche alle visite dei diversi esponenti della Regione, che vigilano sull’andamento. L’ispettorato del lavoro in visita il 15 novembre trova però diverse irregolarità, per lo più cartacee, e sospende il cantiere fino al 25 novembre con verifica finale al 9 dicembre. Nel frattempo, alla Romageco vengono richiesti acconti da parte delle società appaltatrici e la ditta romana, non potendo far fronte a tali spese date le scarse risorse accantonate, è costretta ad interrompere i lavori, che sono quindi fermi dal 6 dicembre”. “Abbiamo voluto riassumere brevemente quanto accaduto perché, da comuni cittadini, siamo stufi di progetti irrealizzati, di strade lasciate recintate in attesa che si sblocchino prima o poi situazioni che sono state volute da tutti coloro che, al miglioramento delle città, preferiscono logiche di mercato votate solo al risparmio e a scapito della qualità già in partenza, i loro guadagni personali ed i loro interessi. Perché non dimentichiamo che questi personaggi tentano il tutto per tutto a ridosso delle elezioni, cercando di creare nuovi possibili fiori all’occhiello, nuove passerelle, ma poi il disinteresse di fondo e l’incapacità di gestire anche cantieri come questo relativamente “semplici” lascia la nostra città in uno stato di eterno rifacimento privo di qualunque prospettiva.”

