#NLCRonaca – #FianoRomano – Doppia grande operazione della Guardia di Finanza tra Roma e Fiano Romano. Con l’operazione “Carnevale sicuro” stroncata sul nascere l’immissione in consumo di oltre 2 milioni di abiti e maschere impregnate di un composto infiammabile, irritante per gli occhi e nocivo per inalazione. Denunciati 4 imprenditori. Scoperto poi a Fiano Romano un capannone con oltre 45mila calzature “Hogan”, “Nike” ed “Adidas” per un controvalore di oltre un milione di euro. Sei persone denunciate.
Dall’inizio del 2014 oltre 150 interventi, sequestrati tre milioni di prodotti e denunciati 66 responsabili.
LE MASCHERE PERICOLOSE
“Mondo Cina”: un articolo per tutte le stagioni. Se a fine anno ci sono le luminarie, in estate gli orologi da spiaggia e gli occhiali da sole, il primo giorno di scuola gli articoli di cancelleria, a Carnevale non potevano mancare gli abiti e le maschere. L’obiettivo era quello di invadere il Carnevale romano, offrendo alle tante famiglie che, in tempi di crisi, cercano di fare divertire i propri figli “facendo quadrare i conti”, prodotti non conformi agli standard di sicurezza. I Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno scoperto, stoccati in quattro depositi ubicati nella periferia orientale della Capitale, in via dell’Omo, oltre due milioni di maschere, trucchi e giocattoli, tutti privi dei necessari certificati di conformità. Alcuni prodotti erano sprovvisti della relativa marchiatura “CE” mentre altri presentavano la grafica “CE” difforme da quella prescritta dalla normativa comunitaria, idonea ad ingannare il consumatore finale sul possesso dei requisiti prescritti in tema di sicurezza. Alcuni campioni della merce sequestrata sono stati inviati all’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Lazio per l’analisi gascromatografica, che ha evidenziato la presenza, nella composizione delle maschere, di quantità elevate di “Cicloesanone”, composto infiammabile e nocivo per inalazione, oltre che irritante per le mucose, le vie respiratorie superiori, gli occhi e della cute. 00141 Roma, Via Nomentana 591Guardia di Finanza Roma. Come accade per qualsiasi prodotto contraffatto non conforme agli standard di sicurezza anche in questo caso a rimetterci sarebbero stati i consumatori. Quattro persone di nazionalità cinese, tutti amministratori legali delle società cui sono riconducibili i depositi, sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria di Roma.
FIANO ROMANO – 45 mila calzature con i loghi contraffatti “HOGAN”, “NIKE” ed “ADIDAS”, tutte di ottima fattura ed esteticamente perfette.
In un altro capannone, questa volta situato a Fiano Romano, sono state scoperte 45.000 calzature con i loghi contraffatti “HOGAN”, “NIKE” ed “ADIDAS”, tutte di ottima fattura ed esteticamente perfette. L’operazione è iniziata sull’autostrada Milano-Roma, dove le Fiamme Gialle del Gruppo di Fiumicino hanno intercettato un convoglio, composto da un autoarticolato con targa bulgara e da un’autovettura di staffetta, che viaggiava verso sud. I mezzi – seguiti a debita distanza – dopo essere usciti dal casello di Fiano Romano hanno raggiunto un immenso capannone industriale ove alcuni gregari dell’organizzazione hanno immediatamente iniziato lo scarico dei colli. Dopo essere entrati in azione, i militari hanno scoperto che, sia nell’automezzo sia nel deposito, erano contenute scarpe con i marchi delle più note griffe contraffatte – “Hogan Interactive”, “Nike Blazer” ed “Adidas Trainer 2” – tutte di ottima fattura ed in grado di ingannare anche l’occhio più esperto. Il deposito era stato perfettamente organizzato, nel rigoroso rispetto dei dettami della logistica, sicché la merce risultava stoccata con cura e criterio. Dai primi accertamenti è emerso che la partita, spedita dal sud-est Asiatico, aveva raggiunto la Capitale passando da Sofia e che, dopo essere stata consegnata ad un magrebino trapiantato da anni in Italia ed esperto del “settore”, sarebbe stata distribuita, in poche ore, alla fitta rete di dettaglianti ambulanti, per lo più senegalesi, per essere smerciata sul mercato romano. Sia il nord africano destinatario della merce che l’italiano proprietario del capannone sono stati denunciati a piede libero all’Autorità Giudiziaria, per i reati di importazione e deposito di merce contraffatta, nonché ricettazione Laddove immessa sul mercato, la merce sequestrata avrebbe fruttato all’organizzazione oltre un milione di euro. Per l’ennesima volta, la domanda da porre è se valga effettivamente la pena di barattare salute per un risparmio di alcuni euro e, per l’ennesima volta, la risposta è contenuta nelle poche, scarse, chiare righe degli esami di laboratorio.
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