#NLSanità #NLTivoli – Diminuiscono i posti letto, aumentano i pazienti e l’unica ambulanza con il medico a bordo, adibita al trasporto dei pazienti più gravi ed urgenti, ormai non basta più. Quasi 700 chilometri di media percorsi al giorno, trasferimenti di malati in tutto il centro Italia con un aumento esponenziale dei rischi.
In caso di patologie gravi, come emorragie cerebrali, infarti o ictus, esistono dei tempi di intervento oltre i quali crescono i rischi di decesso o di invalidità permanente. Una sola ambulanza per oltre 70 comuni e per più di 600 mila residenti, che peraltro spesso deve fare la spola con gli ospedali di tutto il centro Italia, decisamente non basta più.
I numeri registrati dall’Unità mobile di rianimazione nel 2012, in attesa dell’elaborazione delle statistiche 2013, sono impietosi. Sono stati effettuati una media di quasi quattro viaggi al giorno, un totale di 1292 trasferimenti (nel 2013 è stato registrato un aumento del 10 per cento) per una media giornaliera di 680 chilometri di percorrenza, quasi 200 pazienti trasferiti fuori regione (la maggior parte in Abruzzo, tra Avezzano, L’Aquila e Sulmone, ma anche in Umbria e Toscana) a causa della manza di posti letto nel Lazio.
Un progetto per “raddoppiare” il servizio esiste ed è stato presentato alla direzione generale dell’Asl Roma G da un sindacato.
“Attualmente il servizio navetta è dato in appalto ma l’Asl, comunque, fornisce l’infermiere – spiegano dalla Cisl Fp – recuperando quell’unità, estendendo così il servizio appaltato, di potrebbe attivare una seconda Unità mobile di rianimazione. Servirebbe un secondo mezzo, visto che l’attuale nell’attuale parco mezzi ci sono tre ambulanze di cui due vecchie più di 10 anni e con oltre 500 mila chilometri. Le altre figure, autisti – barellieri, sono facilmente reperibili nella Roma G e per i medici basterebbe allargare la turnazione. Sarebbe un servizio che si potrebbe facilmente realizzare all’interno dell’Asl senza doverlo appaltare all’esterno, così da mantenere standard di qualità più elevati”.
“Il secondo mezzo – proseguono dalla Cisl FP – è indispensabile. Sia per garantire il rispetto dei tempi coronarici e che per quelli di intervento nelle altre urgenze. Quando aprirà il reparto di Emodinamica, il rispetto di queste tempistiche sarà ancora più importante”.
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