La poesia di oggi: “Riccardo Fogli”
Oggi c’è ‘n sole che riempie er core,
er naso dei ciglieggi c’ha l’odore,
‘n vecchio gira ‘n bici sempre allerta,
e io che so’ ‘n ritardo, che scoperta.
Adesso sto’ in ufficio, umano acquario,
guardanno gente sotto a panzanella,
che proveno a pia’ la tintarella,
co’ plaid e asciugamani fuori orario.
Prima de anna’ a magna’ leggo er giornale,
me fisso su un servizio eccezionale.
ve crederete, “sta’ a parla’ d’aerei…”
eh no, quelli so’ fatti troppo eterei.
Quello che vedo ha tema la Crimea,
sopra ‘na cosa che n’ c’avevo idea.
Protagonisti n’ so’ li cari armati,
nemmanco i risultati ormai scontati.
Pe’ festeggia’ li voti e li sondaggi,
sempre co’ l’invasori nei paraggi,
sapete chi hanno preso pe’ garante?
un ‘omo che da anni fa’ er cantante.
Magari poi c’avranno la raggione,
si quanno passerà ‘n televisione,
er massimo che dar servizio cogli,
è che ha cantato lì Riccardo Fogli.
La propaganda è astuzia de serpente,
che tanto poi, mica avra’ visto niente,
ma lo riporterà da porta voce,
diretto come er fiume va alla foce.
Nun me la pijo io cor menestrello,
ma co’ chi sfoggia fermi e giri vite,
che strilla forte alle Nazioni Unite,
ma perfido già pronto c’ha er cappello.
(2emme1esse)
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