#NLTivoli #NLPolitica – Dopo un anno di mandato il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti “spegne” la sua prima candelina a Tivoli Terme. Il Governatore ha scelto il quartiere termale tiburtino, lunedì pomeriggio, per tracciare un bilancio dei primi 12 mesi di presidenza. Un’occasione per ribadire l’interesse della Regione per i comuni del quadrante nordest dell’hinterland romano.
I PRESENTI
Con Zingaretti erano presenti i capigruppo dei partiti e delle liste civiche della sua maggioranza, Baldi, De Paolis, Leodori, Petrassi, Tortosa, Valentini e Vincenzi. Con l’occasione sono stati presentati anche “la squadra” di candidati che il Partito Democratico schiererà alle prossime elezioni municipali: Manuela Chioccia a Tivoli, Domenico De Vincenzi a Guidonia Montecelio, Mauro Alessandri a Monterotondo, Fiorenzo De Simone a Vicovaro, Fabio Cannella a Fonte Nuova.
L’INTERVISTA
Presidente Zingaretti, un anno fa veniva eletto alla guida della Regione Lazio dopo la fine prematura del governo di centrodestra travolto da scandali e malaffare. Quali azioni ha intrapreso per la ricostruzione morale, economica e sociale dell’Amministrazione regionale?
Nel voto dei cittadini che un anno fa ci hanno chiesto di guidare la Regione Lazio, c’era fiducia e speranza in un progetto politico, ma c’era soprattutto una domanda radicale di discontinuità. Un anno fa questa Regione era diventata il simbolo della corruzione, degli scandali e dell’inefficienza. Una Regione opaca che non riusciva a dare risposte ai cittadini e alle imprese. Noi non abbiamo mai dimenticato quella domanda, ci siamo battuti e abbiamo lavorato pancia terra per voltare pagina. E oggi tutto questo sta cambiando. A dirlo sono i risultati, figli delle scelte che abbiamo assunto in questi 12 mesi. Un anno fa il Lazio era la Regione degli sprechi. In questi mesi abbiamo tagliato più di 150 poltrone e abbiamo risparmiato oltre 200 milioni di euro senza tagliare i servizi ai cittadini, anzi attuando scelte innovative per migliorarli, come l’avvio della nascita delle Case della Salute per costruire una nuova rete territoriale di integrazione sociosanitaria. Un anno fa c’era una Regione soffocata da 12 miliardi di debiti commerciali, con ritardi nei pagamenti superiori ad un anno e vicina al fallimento. Oggi la Regione, grazie all’adesione al DL 35 e all’arrivo di oltre 7 miliardi di liquidità, sta pagando i suoi debiti, mettendo in sicurezza il bilancio e dando ossigeno alle imprese. Un anno fa circa 600 milioni di fondi europei rischiavano di andare in disimpegno. Oggi la Regione ha raggiunto tutti gli obiettivi di spesa, promuovendo bandi innovativi sulla green economy, lo startup, l’accesso al credito, le opportunità per i giovani, e neanche un euro tornerà a Bruxelles.
2) Autorevoli centri studi hanno riconosciuto, anche di recente, la ritrovata affidabilità della Regione Lazio, la sua capacità di saper rispettare gli impegni finanziari presi, vale per tutti il pagamento nel 2013 di oltre 4,7 miliardi di euro di debiti delle Pubbliche amministrazioni a imprese e fornitori privati, l’opera di risanamento del bilancio premiata con il taglio del rating. Si torna a guardare con fiducia ad un’istituzione che a fine 2012 aveva toccato il fondo e conquistato le prime pagine della cronaca nera. Il cambiamento avviato a quale modello di Regione Lazio ci sta conducendo?
Una Regione più leggera, trasparente, affidabile ed efficace nella risposta alle domande dei cittadini e delle imprese. Una Regione che non ha l’ossessione della gestione diretta di ogni cosa, ma che recupera la propria funzione di indirizzo, programmazione, controllo. E che torna a fare leggi e a pianificare nell’interesse del territorio. In questi mesi abbiamo scelto la strada più difficile, ma anche l’unica credibile: quella del risanamento fondato sulla riqualificazione della spesa pubblica. Un bilancio sano non è solo un numero da conseguire, è la condizione indispensabile per trasformare le promesse in fatti, liberando risorse e dando certezza agli investimenti.
3) Quali sono stati i principali provvedimenti concreti adottati in questi 12 mesi e i risultati raggiunti?
Le rispondo con alcuni numeri. Sul rilancio dello sviluppo e il lavoro: 100 milioni per rivoluzionare il sistema regionale di accesso al credito, 31 milioni sul programma Startup per far nascere 500 nuove imprese nei prossimi cinque anni, 10 milioni a sostegno dell’internazionalizzazione e nell’export, nel bilancio che avevamo ereditato erano zero. Tante nuove opportunità per i giovani. Dal piano per il lavoro, al progetto Torno Subito che sostenere i giovani che vogliono fare un’esperienza di lavoro o di studio all’estero. E poi il pagamento di tutte le borse di studio, 26 nuovi treni pendolari in arrivo entro settembre, il 100% di rifiuti trattati (un anno fa era il 40%) e la chiusura di Malagrotta, il progetto “Terre ai Giovani”, con l’alienazione di 320 ettari di terre pubbliche a favore di giovani imprenditori agricoli. E ancora un pacchetto di nuove leggi attese, in alcuni casi, da decenni: la legge sulle politiche sociali, quella sullo spettacolo dal vivo. E nelle prossime settimane i nuovi testi su commercio e artigianato e il proseguimento del lavoro sul nuovo testo unico dell’Urbanistica… Potrei andare avanti, ma oggi quello che conta non è fare l’elenco dei risultati raggiunti, ma essere consapevoli che abbiamo intrapreso una strada nuova. Quella del cambiamento, della trasparenza e della buona politica. E ora non ci fermiamo: nei prossimi mesi ci attende la grande sfida di creare lavoro con 2,7 miliardi di fondi europei della nuova programmazione per sostenere progetti concreti e aiutare la ripresa dei nostri territori.
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