La poesia di oggi: “Ciglieggi ‘n fiore”
Ciglieggi ‘n fiore Da poco è Primavera, entrata piano piano,armeno in calendari co’l’anno gregoriano.Ovunque cartoline cor tema de li fiori,che sbocceno dovunque, de tutti li colori. Ogn’anno stessa storia, tu candido t’arendi,ar cielo temperato e sempre te sorprendi.La pelle che non brucia, l’ucelli canterini,le sere che s’allungheno sui roridi mattini. E oggi ce sta’ er […]
Ciglieggi ‘n fiore
Da poco è Primavera, entrata piano piano,
armeno in calendari co’l’anno gregoriano.
Ovunque cartoline cor tema de li fiori,
che sbocceno dovunque, de tutti li colori.
Ogn’anno stessa storia, tu candido t’arendi,
ar cielo temperato e sempre te sorprendi.
La pelle che non brucia, l’ucelli canterini,
le sere che s’allungheno sui roridi mattini.
E oggi ce sta’ er sole, discretamente bello,
cor core sollevato, riponi via l’ombrello.
Inizia la Staggione, diversa o uguale a prima,
e l’animo s’adegua, d’accordo con il clima.
Te sveji ‘n po’ più tardi, perfetto con Aprile,
e senti i regazzini che giocheno in cortile.
La luce è ancora giusta, tu sali su la moto,
co’ l’obbiettivo unico, svagatte co’ du’ foto.
Du’ curve, un rettilineo, er rombo der motore,
l’arietta fresca addosso, der glicine l’odore.
Sei mito, sei Giasone, che naviga ner giusto,
andresti in giro ore, c’hai preso proprio gusto.
Cilieggi rosa ‘ntorno, confondono er miraggio,
d’uscita estemporanea ch’è diventata viaggio,
E godi a fa’ er turista, co’ sacrosanta flemma.
domani sarà frutto de quello che oggi é gemma.
Er tempo core troppo, lo sai per esperienza,
er caldo ariva subbito, co’ tipica insolenza.
E’ tutto ciclo unico co’ ritmo de marcetta,
e a Marzo proporrete la solita scenetta:
“Dove sei stata, scusa?”, nel chieder l’hai assolta,
e tu farai l’ingenuo, stupito n’antra volta.
(#2emme1esse)

