#NLCronaca #NLTivoli – Era scappato dalla finestra per evitare l’arresto, è stato ritrovato in Spagna a godersi il mare in compagnia di una giovane ragazza. Sfuggito al blitz della polizia grazie alle telecamere installate intorno alla sua villa all’Albuccione, è stato rintracciato ed arrestato il latitante Giacomo Cascalisci ritenuto il capo della banda che gestiva lo spaccio a Tivoli. A Calafell, nella provincia di Tarragona, l’uomo viveva sotto mentite spoglie, facendosi chiamare Gianfranco Esposito, insieme alla sua giovane amante di Tivoli.
Gli agenti del commissariato tiburtino, diretti da Maria Chiaramonte, avevano sgominato – a gennaio – con l’operazione Enterprise il gruppo che monopolizzava la vendita di stupefacenti in città ma era ancora libero il boss. Cascalisci, detto Zio Gia e Compare, è accusato di traffico pluriaggravato di sostanze stupefacenti, danneggiamento pluriaggravato e detenzione di materiale esplodente. Su di lui pendeva un’ordinanza di custodia cautelare emessa il 27 gennaio dal Tribunale di Tivoli, firmata dal Giudice Alberto Cisterna su richiesta del sostituto procuratore Filippo Guerra.
Giovedì pomeriggio, all’aeroporto di Fiumicino, gli agenti dell’Interpol l’hanno consegnato alla squadra investigativa del commissariato di Tivoli. Stando alle indagini degli agenti, tra il dicembre 2010 ed il giugno 2011, il giro di droga avrebbe fruttato 1 milione e 200 mila euro. Cascalisci è ritenuto il boss di una ben strutturata e capillare rete di spaccio con basi operative in diversi locali notturni del centro di Tivoli, tanto che sette esercizi furono chiusi tra i 30 ed i 45 giorni per ragioni di ordine e sicurezza pubblica.
Il capo avrebbe potuto contare sull’aiuto di due luogotenenti ed avrebbe esercitato un controllo ferreo sulle aree di vendita e sui “suoi” uomini – vedette, pusher e picchiatori. Durante le indagini sarebbero emerse anche vere e proprie spedizioni punitive con ritorsioni fisiche e dinamitarde.
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