Tivoli: parlano i costruttori della Nathan. “Niente problemi con l’Unesco”

#NLTivoli #NLEconomia – Una storia lunga 30 anni ricca di colpi di scena e di “carte bollate”, sulla vicenda della lottizzazione Nathan intervengono, questa volta, i “costruttori”. “Non ci sono  problemi con la Buffer Zone”, “il progetto ha passato il vaglio di tutti gli Enti e manca solo l’approvazione del Comune”, questi due dei nodi principali sottolineati dall’amministratore delegato del Gruppo Impreme Barbara Mezzaroma, e del progettista Paolo Portoghesi.

(LA NOTA INTEGRALE)

“Il paradosso – ha commentato Barbara Mezzaroma – è che in tutti questi anni, pur in presenza di un diritto acquisito, il nostro gruppo non ha posato nemmeno un mattone, si è attenuto scrupolosamente a tutte le indicazioni delle autorità coinvolte e attende il via libera per iniziare lavori di un progetto che negli anni è stato molto modificato, non solo per ridurre al minimo l’impatto sul territorio, ma soprattutto per riqualificare una zona negli ultimi anni letteralmente deturpata. Noi, però, siamo accusati di essere i ‘cementificatori’! Nel frattempo all’interno della cosiddetta Buffer Zone, attorno a Villa Adriana sono sorte costruzioni di ogni tipo, molto più a ridosso del monumento rispetto a dove sorgeranno le nostre residenze”.

BUFFER ZONE

Da qualche anno sulla Villa Adriana, a causa della Nathan, sta aleggiando lo spettro della perdita del patrocinio Unesco. La lottizzazione, infatti, ricade nella fascia di rispetto imposta dall’Organizzazione delle Nazioni Unite.

Tutta la questione – aggiungono dall’Impreme – si fonda su un equivoco sostanziale: quelle dell’Unesco riguardo la zona cuscinetto sono indicazioni non vincolanti che, peraltro, non prevedono un raggio preciso entro il quale è vietato costruire”.

In quella che dovrebbe essere la Buffer Zone intorno alla Villa Adriana – ha spiegato Barbara Mezzaroma – sono già sorte altre costruzioni. ‘Residentia Tibur’ nasce anche con l’obiettivo di riqualificare la zona a tutto vantaggio proprio di Villa Adriana, ridefinendo con schermature arboree una prospettiva sostenibile del paesaggio circostante”.

CORSI E RICORSI

La Nathan, o Residentia Tibur, è stata oggetto di diversi ricorsi ma, alla fine, il Consiglio di Stato nel 2006 ha dato ragione all’Impreme e, ad oggi, mancherebbe solo la concessione del Comune.

“In più di 30 anni – spiegano dal Gruppo Impreme – l’intervento ha seguito un lungo iter giudiziario e burocratico non ancora terminato. Il progetto, nel frattempo, ha passato il vaglio di tutti gli Enti preposti, dalla Direzione Regionale del Ministero dei Beni Culturali alla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, dalla Provincia di Roma alla Regione, fino al Comune di Tivoli. Un percorso tortuoso culminato nel 2006 con la sentenza del Consiglio di Stato”. Una sentenza che potrebbe portare l’Impreme a chiedere “in sede giudiziaria l’integrale risarcimento dei danni subiti per la indebita sospensione del Piano di Lottizzazione e il mancato rilascio dei titoli edilizi a partire dal 1991. A tutt’oggi manca ancora un ultimo passaggio: la concessione a costruire da parte del Comune di Tivoli”.

(L’articolo integrale sul numero in distribuzione di XL)

Testo da visualizzare in slide show

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