#EleTivoli: 3 domande a Giuseppe Proietti
#EleTivoli: 3 domande a Giuseppe Proietti Quali sono gli elementi che contraddistinguono il suo programma? 1.Il mio programma è molto articolato. Se devo scegliere un tema, senza dubbio penso a tutto quello che può fare l’Amministrazione comunale per favorire la creazione di nuova occupazione. Per la nostra coalizione il lavoro è un elemento centrale. Sono […]
#EleTivoli: 3 domande a Giuseppe Proietti
Quali sono gli elementi che contraddistinguono il suo programma?
1.Il mio programma è molto articolato. Se devo scegliere un tema, senza dubbio penso a tutto quello che può fare l’Amministrazione comunale per favorire la creazione di nuova occupazione. Per la nostra coalizione il lavoro è un elemento centrale. Sono convinto, anche in virtù della mia esperienza professionale e di ciò che ho visto in Italia e nel mondo, che Tivoli abbia concrete possibilità di risollevarsi puntando sulla valorizzazione economica dei beni archeologici e monumentali. Per far questo, ci sono delle azioni e breve e a medio termine che si possono e si devono fare. Il turismo può diventare davvero una risorsa per tutti ma per far in modo che ciò avvenga sono necessari interventi in molti settori. Se vogliamo che il turista si fermi a Tivoli, dobbiamo prima di tutto rendere questa città vivibile per i suo abitanti, quindi intervenire per migliorare le manutenzioni, il decoro urbano, la sicurezza, i servizi e per avviare il recupero urbanistico del centro storico e dei quartieri più lontani. Dobbiamo lavorare per creare un circuito virtuoso che possa valorizzare anche le altre tipicità e risorse della nostra città: il settore estrattivo, le terme e l’agroalimentare, con particolare riferimento all’olio.
In caso di vittoria quali saranno i primi provvedimenti amministrativi?
2.Siamo ben consapevoli che c’è un’emergenza da affrontare immediatamente: quella della gestione dei rifiuti. Non mi voglio soffermare sulle responsabilità delle politica locale. Ma i cittadini devono essere informati sulla gravissima situazione finanziaria in cui si trova Asa spa, frutto senza dubbio di una gestione non adeguata delle amministrazioni precedenti. A seguito della chiusura dell’Inviolata, i costi del servizio sono notevolmente aumentati e se non si interviene immediatamente, la città, mi riferisco alle famiglie ma anche alle aziende, non potrà più sostenere una tassa già troppo alta. Noi riteniamo che la soluzione possa essere la raccolta differenziata porta a porta ma siamo convinti che in attesa della sua introduzione a regime, sia necessario approntare una soluzione tampone fin dal prossimo mese di giugno. Dobbiamo assolutamente intervenire subito per ridurre gli attuali costi, che sono insostenibili soprattutto per le aziende. E’ giusto che le imprese paghino il dovuto ma se non si rimodula, riducendola, la tassa, si rischia di far collassare l’intero sistema economico cittadino, già in crisi, con la perdita di centinaia di posti di lavoro. Presenteremo pubblicamente la nostra soluzione per l’emergenza.
Municipalizzate e Terme, quali le proposte?
3.Guardi, voglio sgombrare subito il campo da una voce che sta circolando in questi giorni in città. Noi non abbiamo alcuna intenzione di penalizzare o di mettere in difficoltà i dipendenti di Asa spa e delle altre municipalizzate. Al contrario, vogliamo dare loro certezze per il futuro. I lavoratori di Asa perderanno certamente il loro posto di lavoro se le cose continueranno così; Asa è piena di debiti e praticamente fallita. Salvaguardare i posti di lavoro dei dipendenti Asa è un punto irrinunciabile. Ma allo stesso tempo va riorganizzato il servizio: la città deve essere pulita! Serve una gestione moderna ed efficiente, sganciata dalle logiche della vecchia politica e dalle spartizioni delle poltrone. Io so bene di cosa parlo. Il mio lavoro attuale è amministratore unico di una società interamente di proprietà pubblica. Quando mi sono insediato alla sua guida, la società aveva perso quattro milioni di euro nei cinque anni precedenti. Le mie gestioni hanno chiuso il bilancio sempre in attivo, il 2013 la società ha guadagnato quasi 2 milioni di euro. E sono pressoché raddoppiati fatturato e dipendenti, che oggi sono circa 600.
Per quel che riguarda le Terme, noi intendiamo arrivare alla totale privatizzazione della gestione, dopo aver riacquisito l’intero pacchetto azionario. Riteniamo che la risorsa termale debba rimanere in mano pubblica e che il Comune debba permettere più subconcessioni, per uscire dal regime di monopolio e creare una ricchezza diffusa con effettive e concrete opportunità di lavoro.

