Un giorno che ha segnato, volente o nolente, la storia del comune di Tivoli. Ieri mattina a finire all’attenzione dei consiglieri comunali, e quindi, anche dei cittadini, le famigerate società partecipate. Acque Albule spa, Asa spa e Tivoli Forma srl, sono state oggetto del dibattito decisamente animato soprattutto per le modalità con cui la maggioranza firmata Giuseppe Proietti ha gestito la faccenda.
La mozione della maggioranza e le polemiche dell’opposizione
Ma facciamo un passo indietro. Per la prima volta dopo anni sono stati consegnati in formato dvd agli eletti i bilancio delle aziende che la Superba possiede in parte o totalmente, compreso quello dell’altra Azienda speciale ambiente, la srl, che in quanto controllata dalla sorella maggiore non è stata inserita nella rosa della discussione. Il tempo per studiare il materiale inedito è stato di circa dieci giorni. Fin qui tutto a posto. A far balzare dalla sedia i membri della minoranza però è stata la mozione presentata pochi minuti prima di dare inizio alle danze dai colleghi che siedono dall’altra parte della barricata: nove pagine in cui si dettano le linee guida per gestire le società all’insegna della trasparenza. “Questa è una cosa insostenibile, il primo punto all’ordine del giorno va ritirato – esordisce Raffaele Rossi, Tivoli Futura -. La proposta doveva essere depositata almeno 48 ore prima per dare a tutti la possibilità di leggerla”. Sulla stessa linea il capogruppo di Forza Italia, Alessandro Petrini: “A voi del contributo delle opposizioni non frega nulla. Avevamo concordato come Forza Italia di darlo ed eravamo certi che la mozione sarebbe stato il frutto della discussione. Poi ci siamo ritrovati una relazione di nove pagine già pronta”. A replicare alle accuse mosse il presidente del consiglio comunale, Andrea Napoleoni: “Avevamo detto che avremmo presentato una mozione alle 9 e che ci sarebbe stata una sospensione per leggerla. Io non ho avuto altri documenti se non quella dei colleghi di maggioranza, che tra l’atro può essere discutibile ed emendabile”.
Proietti attacca il Pd. Caldironi (M5S) vota con la maggioranza
La sospensione alla fine c’è stata ma il ritorno in aula non è stato indolore. A lasciare i banchi dopo alcuni interventi Pd, Forza Italia e Tivoli Futura, mentre sono rimasti La Città in Comune e il Movimento 5 Stelle. Il testo partorito da chi regge le sorti del municipio cittadino è stato così approvato con l’apporto del rappresentante dei pentastellati, Carlo Caldironi, che ha visto accolti due emendamenti sulla Acque Albule, uno relativo all’analisi dei bilanci degli anni precendenti e l’altro alla lottizzazione di piazza Catullo, e l’astensione dell’altro superstiste, Massimiliano Iannilli. Piccata anche la replica del sindaco, soprattutto nei confronti dei democratici: “Mi dispiace che il maggior partito di opposizione non abbia detto una sola parola sulle partecipate. Probabilmente ritengono di aver detto già tutto e di aver dato così il proprio contributo”. Qualcuno tra i democratici non ci sta e uscendo dall’aula dice: “Questo fa tutto, consigliere, assessore e sindaco. A questo punto meglio andare a pranzo”.
Il testo votato dall’aula
Chiuso, almeno per ora, il capitolo polemiche, gli occhi e le orecchie sono puntati tutti sul documento ucito fuori dalla discussione. Per quanto rigurada l’azienda che gestisce le Terme di Roma sicuramente l’aria è cambiata. Non solo si chiede conto dei pagamenti mai pervenuti relativi alla tassa di soggiorno dal 2012 ai giorni nostri, ma si sottolinea anche la necessità di un’inversione radicale di rotta per quanto riguarda la mission aziendale, che ultimamente pare aver perso interesse per gli affari termali e averne guadagnato per mattone e compagnia. Via libera dunque ad un nuovo piano industriale, ribandendo però la necessità di vendere tutto il pacchetto azionario in tempi brevi. Anche per la gestione del personale, soprattutto di figure come quella del direttore generale, affidata al figlio del socio di minoranza, Stefano Terranova, inizia una nuova stagione, visto che ci si chiede se serve e di utilizzare criteri precisi per individuare i manager. Per l’Asa spa resta l’idea di dare all’azienda un anno di prova: vediamo come se la cava con il servizio di raccolta differenziata porta a porta, se le cose non vanno come ci si aspetta il bando per la gestione della faccenda è dietro l’angolo. E Tivoli Forma? Per prima cosa si chiede di fare luce sulle assunzioni, aumentate progressivamente e di farcela con le proprie gambe. I tempi dell’aiuto da casa sono finiti.
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