#NLCronaca – #GuidoniaMontecelio – Sembra non esserci pace per l’impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti che il Colari di Manlio Cerroni sta realizzando all’Inviolata: prima lo stop del MIbac, poi la ripresa dei lavori pochi giorni fa e ieri un nuovo sequestro ad opera del Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale di Roma ha dato esecuzione al decreto del Gip di Tivoli. “Procedimenti amministrativi di autorizzazione dei lavori viziati da carenze paesaggistiche hanno portato ad una prima ordinanza di sospensione dei lavori da parte dell’Amministrazione dei Beni Ambientali e Culturali e, dopo le necessarie indagini, al sequestro disposto dal Giudice che i forestali hanno eseguito ieri mattina”.
LE REAZIONI DEL COMITATI
IL CRA
“E’ sicuramente una vittoria, per i cittadini del territorio, per le associazioni locali, per la Soprintendenza ai Beni paesaggistici del MIBAC, che da mesi (e qualcuno anche da anni!) hanno denunciato palesi irregolarità amministrative, tendenti, da parte degli uffici regionali (alcuni dei suoi dirigenti sono sotto inchiesta da parte del Tribunale di Roma), a favorire le attività di Cerroni, eludendo pareri obbigatori e giuste proteste.
Ma è soprattutto uno schiaffo a chi, come il sindaco di Guidonia Montecelio Eligio Rubeis, ha da anni scioccamente apprezzato, permesso ed appoggiato l’inutile, illegittimo ed offensivo impianto di trattamento dei rifiuti nel bel mezzo di un Parco archeologico naturale, sopra una falda inquinata, accanto ad uno scempio come quello della discarica dell’Inviolata, messa anch’essa sotto sequestro da parte del Tribunale tiburtino lo scorso marzo.
Solo pochi giorni or sono, il Rubeis aveva suggerito a Cerroni ed ai comuni del territorio interessato all’impianto TMB di “chiedere i danni” alla Soprintendenza paesaggistica che s’era permessa – in tutta coscienza e legittimità – di sospendere i lavori di costruzione del nuovo ecomostro.
Si attende ora un riconoscimento delle giuste aspettative della cittadinanza del territorio con una pronta e puntuale bonifica dell’area, l’apertura del Parco alla fruizione pubblica, la demolizione o il recupero ambientale degli ecomostri, la chiarezza sulle responsabilità personali di amministratori pubblici ed imprenditori privati, l’abbandono di ogni progetto velleitario e devastante nell’area dell’Inviolata-Selciatella-Tor Mastorta”.
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