#NLTivoli #NLCronaca #chespreco – Che fossero abbandonati da anni, gli impianti sportivi de l’Arci, non è di certo una novità, che fossero ridotti in condizioni pessimi anche, che fossero preda di atti vandalici pure, che tutto è bloccato dal febbraio del 2012 idem, la notizia è che ora il Comune ha deciso di fare luce sulla vicende dello stadio Olindo Galli e del palazzetto dello sport Paolo Tosto.
La commissione consiliare Sport, Cultura e Turismo ha compiuto un sopralluogo nelle due strutture, evidenziando lo sfacelo che da anni è sotto gli occhi di tutti ed ha deciso di convocare i dirigenti competenti per diramare la matassa. Dal bando del 2011, emesso dal Municipio guidata da Sandro Gallotti con Laura Cerroni all’assessorato allo Sport, all’assegnazione nel febbraio del 2012, dall’anno trascorso prima che l’amministrazione Gallotti cadesse (nel frattempo all’assessorato allo Sport era stato nominato Giorgio Tommasi), all’anno di commissariamento prefettizio, è stato fatto poco e quel poco è ascrivibile al Commissario Prefettizio che ha ripreso in mano il fascicolo provando ad abbozzare una soluzione che non è riuscita ad essere attuata prima delle elezioni. Gli impianti de l’Arci, così, sono finiti di nuovo fino ad un cassetto. La speranza, ora, che il lavoro della Commissioni ritiri fuori il faldone e, una volta per tutte, sistemi la vicenda.
LA COMMISSIONE – ESPOSTO ALLA CORTE DEI CONTI
“Noi non sappiamo il punto a cui é arrivata la vicenda – ha commentato Gianni Innocenti, consigliere di W Tivoli -. Dopo il sopralluogo abbiamo deciso di invitare alla riunione della commissione anche l’avvocatura del Comune ed i dirigenti che si sono occupati della vicenda. Vogliamo acquisire tutte le informazioni per poi poter ripartire per risolvere la situazione. C’é bisogno di chiarezza, serve il quadro esatto della situazione altrimenti non si puó neanche pensare ad una soluzione. La situazione, di certo, è drammatica. Un disastro, milioni di euro gettati nel degrado. Ho fatto scrivere nel verbale della seduta di chiedere alla Corte dei Conti di valutare se si ravvisino elementi per proceder per danno erariale nei confronti di chi ha lasciato nel degrado più totale gli impianti”.
LA STORIA (da un articolo di Notizialocale.it ed XL del febbraio 2014)
I due impianti, anche se facevano parte del bando per una gestione di 25 anni vinto dalla Lazio Nuoto, non sono mai stati presi in consegna e sono sempre rimasti nelle mani del Municipio. La causa, come più volte spiegato dal presidente della Lazio Nuoto Massimo Moroli, è da ricercare nei problemi alle strutture che non erano emersi durante i sopralluoghi al momento di redigere il bando, e che avrebbero fatto lievitare l’investimento di quasi 1 milione e 500 mila euro, circa.
LA SOLUZIONE
Ai tempi del Commissario Prefettizio una possibile soluzione con la Lazio Nuoto era stata trovata. La società sportiva si era detta pronta, a sue spese, a far fronte ai lavori su stadio e palazzetto a patto che il Municipio sbloccasse la costruzione di alcune strutture commerciali (un ristorante, una foresteria ed un piccolo centro commerciale) peraltro già previste nel bando presentato nel 2011 dalla Lazio Nuoto.
L’area destinata ad ospitare queste costruzioni, è emerso dopo l’assegnazione della Città dello Sport, comprende anche la fascia di rispetto del vicino fosso dell’Arci che non può essere edificata. Il Commissario Prefettizio diede mandato agli uffici di elaborare una variante al progetto, spostando le costruzioni fuori dalla fascia vincolata e, nello scorso febbraio, erano iniziate le valutazioni urbanistiche sulle destinazioni d’uso della nuova fascia di terreno coinvolta dal progetto. Da allora, però, sull’Arci, sulla valutazioni urbanistiche, su stadio e palazzetto, sembra essersi spenta la luce.
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