Provincia occupata, ieri per i bambini dei dipendenti è arrivata la Befana

Il 6 gennaio i dipendenti della neonata Città Metropolitana di Roma nel loro lungo percorso di occupazione della sala consiliare che dura oramai dal 18 dicembre scorso, hanno portato famiglie e bambini per festeggiare la befana, tradizione consolidata dell’Ente che non si vuole certo perdere per la gioia dei più piccoli. La giornata è stata […]

Provincia occupata, ieri per i bambini dei dipendenti è arrivata la Befana

Il 6 gennaio i dipendenti della neonata Città Metropolitana di Roma nel loro lungo percorso di occupazione della sala consiliare che dura oramai dal 18 dicembre scorso, hanno portato famiglie e bambini per festeggiare la befana, tradizione consolidata dell’Ente che non si vuole certo perdere per la gioia dei più piccoli. La giornata è stata anche un’ulteriore occasione per rimarcare il senso della protesta e le ragioni di preoccupazione che investono l’Ente e i suoi dipendenti per le pesanti manovre previste dalla Legge di stabilità recentemente approvata. Gli Enti (ex provincie ) di tutta  Italia saranno infatti costretti a versare nelle casse dello Stato ingenti somme di denaro (solo la città Metropolitana di Roma per il 2015 dovrà versare 120milioni di euro) causando quasi certamente l’esubero del personale e quindi l’immediato rischio di mobilità. Una mobilità complessiva in tutta Italia di circa 20 mila dipendenti (50% dei dipendenti delle Provincie e 30% di quelli delle città metropolitane) , definita da molti “la prima grande operazione di mobilità  nella storia della Pubblica Amministrazione”. A tutta questa situazione di incertezza si aggiunge un indefinito quadro delle competenze di cui la Città metropolitana di Roma si dovrà occupare: infatti, la Regione Lazio non ha ancora legiferato sui temi relativi alle competenze, indispensabili per ridefinire l’assetto organizzativo del riordino previsto per l’ Ente. Preoccupazione diffusa se si pensa che dal 1 aprile ogni Ente dovrà compilare la lista delle persone che manterrà per gestire le funzioni rimaste a proprio carico, gli altri verranno messi in mobilità  con la possibilità di essere assorbiti da Comuni, Regioni o amministrazioni statali entro 2 anni, trascorsi i quali si passerà al “collocamento in disponibilità” con annesso taglio in busta paga del 20%. Il giorno dell’epifania erano presenti tutti i rappresentanti sindacali  tra cui il segretario generale  della CISL  funzione pubblica di Roma e Lazio  Roberto Chierchia e il segretario regionale CISL funzione pubblica Roma e Lazio con delega agli enti locali Giancarlo Cosentino il quale ha fatto il punto sulla drammatica realtà: “siamo in presenza di una situazione di  inerzia e di stallo; da un lato un presidente della Città metropolitana Ignazio Marino che sin dal suo insediamento ha di fatto dimostrato di non aver posto alcuna azione politica ne alcun programma per ciò che concerne le dinamiche organizzative cui questo  nuovo Ente dovrà avere, dall’altro una Regione con il suo presidente Nicola Zingaretti che temporeggia sull’attribuzione delle competenze e quindi delle risorse. Questo approccio scellerato alla delicata questione del riordino dell’ex provincia di Roma oggi Città Metropolitana di fatto genera una indifferenza a quelle che sono le reali esigenze dei territori e dei cittadini che hanno il diritto di vedersi erogati i servizi. D’altro canto considerati i tempi previsti per il trasferimento di risorse dalla città metropolitana di Roma al governo centrale non si tiene conto delle sorti reali dei lavoratori e della professionalità acquisita negli anni in contesti specifici, una disattenzione a più livelli e non da ultimo ai livelli centrali, situazioni  per noi inammissibile. La nostra lotta continuerà fino a che non saranno sciolti i nodi su queste questioni” .

Testo da visualizzare in slide show