#NLCronaca #NLTivoli – Quinto compleanno per il crollo della cartiera di Tivoli, nella notte tra il 7 e l’8 marzo del 2009 parte dello stabilimento ex Amicucci di proprietà dell’Amministrazione con un boato che svegliò il centro storico franò. Dopo anni di silenzio qualcosa si sta muovendo e proprio la cartiera potrebbe diventare la soluzione ad un altro, tanto storico quanto sentito, problema della città.
Dal giorno del crollo quasi nulla è stato fatto. Sistemare l’edificio troppo costoso a causa dei danni ingenti riportati e, per dell’eternit trovati tra i calcinacci, anche la bonifica dell’area è risultata troppo onerosa. Un progetto era stato realizzato per cercare privati che in cambio di cubature sistemassero l’edificio, questo durante l’amministrazione Gallotti con l’assessore ai Lavori Pubblici Marino Capobianchi, ma il bando non fu mai pubblicato e non se ne fece nulla.
Oggi, invece, la soluzione per la cartiera potrebbe rappresentare anche la fine di un altro incubo che sta a cuore a molti tiburtini. Come da accordi con il ministero dei Beni Culturali e la Regione Lazio, il Comune di Tivoli sta trattando con i proprietari della lottizzazione Nathan per “decentrare” le costruzioni proprio sull’ex fabbrica, acquistata dal Comune di Tivoli per più di due miliardi di vecchie lire una decina di anni fa e senza prevedere una destinazione precisa.
Il gruppo Impreme, proprietario dell’area dove potrebbe sorgere la lottizzazione accanto a Villa Adriana, è stato già contattato e sono già avvenuti cinque incontri con il sindaco, Giuseppe Proietti, e l’assessore all’Urbanistica, Ruggero Martinez. Se i privati accettassero di spostare la costruzione, oltre alla riqualificazione della cartiera, si scongiurerebbe il rischio di perdere il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità per la dimora dell’imperatore Adriano. L’Unesco, infatti, non ha accolto con favore il progetto di costruire palazzi nell’area della Villa e, anche se non ci sono ancora certezze in merito, il rischio per il sito archeologico di perdere il prestigioso riconoscimento è alto. D’altro canto, però, l’Impreme negli anni ha ottenuto tutti i permessi necessari, anche quell’autorizzazione paesaggistica che proprio il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini si è detto pronto a revocare e proprio per evitare richieste “maxi” di danni da parte del gruppo Impreme si è messo al lavoro il Municipio tiburtino.
La delocalizzazione della Nathan, nei progetti del Comune, potrebbe portare anche alla realizzazione del piano Gregotti per piazzale Matteotti. Un progetto vecchio di 30 anni, approvato in consiglio comunale nel 2005 e che prevederebbe un palazzo e tre piani di parcheggi nell’area del fast park.
Sul prossimo numero di XL, che uscirà questa settimana, l’intervista completa al sindaco Proietti e all’assessore Martinez con tutti i dettagli su questi due progetti.
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