Guidonia Montecelio: battaglia in consiglio per le “prove” del cementificio
#NLCronaca #NLGuidonia – Una denuncia che ha fatto clamore, nei forni del cementificio Buzzi di Guidonia Montecelio sarebbero stati bruciati in “via sperimentale” dei rifiuti. L’incubo che i Cdr (combustibile derivato dai rifiuti) potessero essere inceneriti nello stabilimento guidoniano sembra, così, sempre più vicino. La notizia è arrivata direttamente dal Partito democratico che, anche nel […]
#NLCronaca #NLGuidonia – Una denuncia che ha fatto clamore, nei forni del cementificio Buzzi di Guidonia Montecelio sarebbero stati bruciati in “via sperimentale” dei rifiuti. L’incubo che i Cdr (combustibile derivato dai rifiuti) potessero essere inceneriti nello stabilimento guidoniano sembra, così, sempre più vicino. La notizia è arrivata direttamente dal Partito democratico che, anche nel consiglio comunale di lunedì, ha chiesto una “pronta soluzione” e di discutere della vicenda nella prossima assise del 26 marzo.
“Nessun test effettuato bruciando rifiuti” la replica del sindaco Eligio Rubeis ma solo il riutilizzo di materiali di scarto per preparare altro cemento.
L’ATTACCO DEL PARTITO DEMOCRATICO
“Tutto ha avuto inizio con la Conferenza dei Servizi dello scorso 7 maggio 2014, alla quale erano presenti, tra gli altri, rappresentanti del Comune di Guidonia Montecelio, della Città Metropolitana Roma, della Buzzi Unicem S.p.A., dell’ARPA Lazio e dell’ASL RMG. In tale occasione si è deciso che la Buzzi Unicem S.p.A. potesse effettuare prove sperimentali presso il proprio stabilimento di Guidonia. Esami propedeutici alla possibile trasformazione dell’attuale cementificio in un bruciatore di rifiuti e di non ben identificati fanghi”.
“Pertanto, tra il 21 ed il 24 ottobre ed il 18, 19 dicembre, si sono svolte le predette prove sperimentali. Nello specifico, ad ottobre si è provveduto a bruciare rifiuti refrattari da forni da processi ad alta temperatura, mentre a dicembre fanghi da trattamento acque di processo. E’ stata, infine, indetta un’ulteriore Conferenza dei Servizi per il prossimo 31 marzo, al fine di analizzare i report delle prove e dare così vita ad un altro inopportuno progetto per la città dell’aria”.
“Di fronte a questo ci chiediamo: dov’è il Sindaco? Dov’è la Giunta? Dov’è la maggioranza? Ebbene, Guidonia Montecelio non vuole e non deve diventare la città dei rifiuti. I nostri cittadini non possono più subire azioni di questa natura. Dunque, il Partito Democratico di Guidonia chiede, in primis, l’interruzione di questo processo; in secondo luogo, ribadisce la richiesta di un intervento immediato e diretto alla bonifica della discarica dell’inviolata; infine pretende chiarezza esplicativa circa il futuro dell’impianto TMB ivi presente”.
LA REPLICA DEL SINDACO
“Gettare la città nella preoccupazione con notizie false è un comportamento irresponsabile – ha commentato in una nota il sindaco di Guidonia Montecelio Eligio Rubeis – . Ieri sera in aula ci sono stati consiglieri che addirittura prospettavano l’utilizzo di ecoballe all’impianto guidoniano della Buzzi Unicem o di percolato da discarica. Non comprendo se queste affermazioni sono frutto di negligenza nell’informarsi su questioni che questa amministrazione ha sempre trattato con la massima trasparenza o da una volontaria ricerca di visibilità a scapito della tranquillità cittadina. Devo ricordare, evidentemente, che se l’utilizzo di combustibile da rifiuto, che pure è concesso in alcuni casi dalla legge, è stato escluso già cinque anni fa per l’impianto locale della Buzzi è proprio a causa del dissenso della mia amministrazione. Rivolgo a tutti i membri dell’assise comunale, di maggioranza e di opposizione, un appello al buon senso su una questione che sta a cuore a tutti”.
Il capogruppo di Forza Italia, sempre in consiglio comunale, ha specificiato “no” a nuovi invasi per la disarica dell’Inviolata (leggi la notizia)
Un invito ad una discussione seria sul cementificio Buzzi è arrivato dal presidente del consiglio comunale, Marco Bertucci, che auspica una conferenza permanente aperta ai cittadini (leggi la notizia)

