I lavori di manutenzione a Campo Ripoli dietro al pignoramento delle azioni delle Terme

#NLCronaca #NLTivoli – Nuovo colpo di scena nella lunga storia giudiziaria di campo Ripoli, dopo i ricorsi e le denunce è tempo di pignoramenti. L’ufficiale giudiziario, inviato dal Tribunale di Tivoli su richiesta dell’Atletico Tivoli, ai primi di aprile ha sequestrato circa 118 mila euro di azioni delle Acque Albule. Il Comune si è subito opposto al provvedimento, in vista di una prossima udienza a giugno, e comunque il pignoramento non mina la maggioranza delle quote detenuta da Palazzo San Bernardino.

Dietro questo pignoramento, comunque, c’è una storia che risale a prima del 2012, quando la società del presidente Franco Gabelli gestiva la struttura al centro di Tivoli. L’associazione sportiva vanta un credito nei confronti dell’Amministrazione, per dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, per circa 102 mila euro, al netto di interessi e spese procedurali varie. Questo importo, stando a vecchi accordi siglati tra l’Atletico e il Comune, sarebbero dovuti essere scomputati con il pagamento, da parte dei Palazzo San Bernardino, delle bollette elettriche. Il pagamento, effettivamente, c’è stato, ma non sono mai stati fatti i calcoli per appurare se una delle due parti, la società calcistica o l’Amministrazione, debba ancora dei soldi all’altra. “Più volte ho sollecitato questi conteggi – ha spiegato il presidente Franco Gabelli – ma non sono mai stati fatti ed allora ho chiesto il decreto ingiuntivo, poi se dovrò dare qualcosa al Comune lo farò. E’ giusto.”.

Ho provato a percorrere altre azioni per avere questi soldi – ha aggiunto Gabelli – ma non c’è stato verso. Nonostante che i lavori siano stati riconosciuti, non sono mai stati saldati e così ho dovuto procedere. Eppure c’erano anche stati dei contatti per questo scomputo, mi avevano chiesto una relazione che ho subito presentato, ma poi più nulla. Sembrava tutto apposto, poi sono passati i mesi ed i soldi non si sono visti. Nel conteggio, inoltre, va tolto il consumo dei lampioni, allacciati al contatore del Campo, ma che illuminano una scala pubblica e che dovevano restare accesi tutta la notte”.

Si arricchisce, così, la lunga vicenda giudiziaria di Campo Ripoli che dal 2012, quando il Comune pubblicò un bando per assegnare la struttura, è vissuta di colpi di scena fino al dicembre del 2013 quando il Consiglio di Stato, dopo il Tar, diede ragione all’Atletico Tivoli annullando il bando conteso. I giudici diedero ragioni alle tesi della società di Gabelli che aveva gestito il campo tra il 2006 ed il 2012.

(Dal nostro quindicinale XL ora in distribuzione)

Campo Ripoli durante una recente partita della Tivoli 1919

Testo da visualizzare in slide show

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