#NLCronaca #NLGuidonia – Rapina con ostaggi per la sede dell’Amadori di Guidonia Montecelio. Tra operai e magazzinieri, due rapinatori armati pistola hanno preso in ostaggio 14 persone, legandole con il nastro isolante e con delle fascette di plastica. Due ore di terrore nel magazzino vicino al Car, il Centro agroalimentare, ed alla fine i malviventi sono scappati con un bottino da circa 20 mila euro tra contanti ed assegni circolari. Sul posto è subita intervenuta la polizia del commissariato di Tivoli e dell’ufficio di Guidonia Montecelio, diretti da Mariella Chiaramonte. Ora agli agenti sono al lavoro per identificare i due banditi.
LA RAPINA
E’ accaduto tutto in pochi attimi, anche se dopo per i dipendenti dell’Amadori sono state due ore di paura. I due rapinatori, armi in pugno, sono entrati. Uno solo aveva il viso parzialmente coperto, l’altro agiva a volto scoperto. Sotto la minaccia delle pistole hanno avuto subito la meglio sui lavoratori e poi sono riusciti ad arrivare alla cassaforte ed hanno arraffato il bottino che, al momento, deve ancora essere quantificato con precisione, ma che comunque si dovrebbe aggirare sui 20 mila euro frutto, in parte, degli incassi riportati indietro dopo le consegne notturne dei prodotti del noto marchio.
LA FUGA
I due rapinatori, dopo aver arraffato il bottino, sono scappati scegliendo, come via di fuga, le campagne intorno al car. Dirigendosi verso via Tenuta del Cavalieri hanno fatto perdere le loro tracce nei terreni che, in pochi tempo, possono condurre tanto verso la tiburtina quanto verso Lunghezza. In pratica si sono garantiti una via di fuga sicura.
LE INDAGINI
Ad aiutare gli investigatori ci sono gli identikit forniti dagli ostaggi e da altri testimoni che si sono incontrati nei pressi dello stabilimento dopo il colpo. Inoltre gli agenti della polizia scientifica hanno rinvenuto, nel piazzale antistante l’Amadori, una cicca di sigaretta fumata da uno dei malviventi e ne potranno ricavare un utile Dna. I poliziotti che hanno passato al setaccio le campagne intorno al magazzino hanno anche trovato delle impronte di scarpe, di stivaletti da trekking e di scarpe da ginnastica, probabilmente dei due fuggiaschi. Infine ad aiutare gli agenti anche le immagini degli impianti di video sorveglianza nei pressi dell’Amadori.
GLI IDENTIKIT
Il primo rapinatore sarebbe alto circa 1 metro e 70 sui 40 anni, di corporatura robusta e carnagione chiara. L’uomo ha il viso, tondo, ma era parzialmente nascosto da un cappello di lana ed aveva occhiali da vista con una montatura di metallo leggera, indossava un giubbotto scuro, pantaloni da tuta di colore scuro, scarponcini marroni da trekking ed aveva guanti neri di plastica.
Il secondo malvivente, più basso e di circa 50 anni, era magro ed anche lui di carnagione chiara, aveva anche il volto scoperto ed è stato possibile, per i testimoni, notare il naso schiacciato e grosso tipo da pugile. Indossava vestiti scuri e calzava guanti grigi di plastica.
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