#NLPolitica #Tivoli – Il clima a palazzo San Bernardino si fa bollente, e non solo per la calura di questi giorni. Ad infiammare il dibattito politico, con una nota, il movimento Alleanza per Tivoli che invita il Sindaco a “prendere in considerazione la strada delle dimissioni”.
La nota di Alleanza per Tivoli
Il Sindaco di Tivoli e la sua maggioranza hanno preparato e presentato al Consiglio Comunale gli atti per approvare il Piano Finanziario Asa per il 2015 e le tariffe Tari. Nella seduta del 3 luglio, dopo le osservazioni politiche e amministrative della minoranza, il Sindaco e la sua maggioranza ritirano gli atti per riserve sugli affidamenti di servizi a terzi. L’8 luglio, con la delibera di giunta n° 147, il Sindaco ritiene di dover condividere le riserve espresse, tra gli altri, dal dirigente del Settore Ambiente e “ordina” all’Asa di rispettare la legge nell’affidamento di servizi a terzi! Per la seduta del Consiglio Comunale del prossimo 22 luglio, il Sindaco e la sua maggioranza, riguardo alla Tari, presentano gli stessi atti.
Nel frattempo il Sindaco alimenta una cortina fumogena e cerca di fare meraviglia imboccando la solita scorciatoia: invece di indicare soluzioni, cerca cavilli legali per coprire scelte discutibili sul percorso dei rifiuti tiburtini, dalla scelta della discarica ai camion non capienti. Così, il Sindaco ancora non comunica cosa intende fare delle nostre partecipate, dimentica l’obbligo del “controllo analogo”, non ricorda il responsabile comunale della trasparenza, ma ordina di fare ad altri quello che avrebbe dovuto fare, da tempo, lui stesso.
Francamente non si comprende perché il Comune sceglie il “pubblico” affidando direttamente alle partecipate la gestione di alcuni servizi e poi le partecipate subappaltano a privati, addirittura in modo non trasparente, con il sindaco che cerca conforto e giustificazione nei “punto e virgola”.
Il Sindaco di Tivoli tenta di ironizzare sulle iniziative politiche che si prendono in città, ma intanto ha fatto passare circa quattordici mesi, ha approvato i bilanci di tutte le partecipate senza colpo ferire, a marzo ha redatto un documento d’indirizzi sulle partecipate ingessandole, per quanto possibile, non a vantaggio della comunità, ha nominato il comitato del controllo analogo e il responsabile della trasparenza e dell’anticorruzione con scelte discutibili.
Anche in questo sta la responsabilità di un Sindaco che ora cerca il conforto nei cavilli: invece è la mancanza di una proposta politica a rendere difficile la risoluzione dei problemi di Tivoli. Il sindaco e la sua maggioranza sono partiti dai primi annunci a effetto. Sono passati per la nomina di una giunta evanescente e di dozzine di consiglieri del sindaco e sindaci di quartiere. Hanno lanciato il Sindaco operatore ecologico, l’aggratisse tiburtino, le minacce per i bilanci falsi e il fallimento del comune. E poi gli annunci della risoluzione della Nathan, del muro di Ponte Lucano. E poi ancora le promesse per ”il bilancio a gennaio”, per il complesso sportivo degli Arci a giugno, per la Tari in più rate… Nei prossimi giorni conosceremo il piano delle opere pubbliche e finalmente sapremo di quanto diminuirà la Tari, consapevoli però che l’Amministrazione ha già deliberato tutte le altre tasse al massimo, unica scelta evidente di un Sindaco “di palazzo”.
Sulle partecipate, come per il resto, abbiamo assistito solo a rimandi e proroghe in un contesto di scarsa informazione. Sull’Asa si è scelto di giocare il jolly, solo dopo che si sono scoperte alcune carte. Ma cosa sappiamo della gestione dei servizi gestiti dall’Asa Srl? Degli appartamenti delle Terme? Dei buchi di Tivoli Forma?
Il Sindaco prenda in considerazione la strada delle dimissioni: non deve chiedere pareri, sono certamente legali e farebbero il bene della Comunità tiburtina.
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