#NLCronaca #GuidoniaMontecelio #Notmb #rifiutizero – Contro l’impianto, schierati compatti ed uniti come sempre, da anni, gli attivisti ed i cittadini che hanno aderito in gran numero alla manifestazione indetta dal Comitato Risanamento Ambientale. Proprio il Cra ha raccontato l’importante riunione che si è tenuta in Regione e che ha visto una, al momento solo temporanea, vittoria.
Il racconto del Cra
Si è aperta oggi, presso un’angusta stanzetta della Regione Lazio (molta gente è dovuta restare in piedi), la Conferenza dei Servizi sul rinnovo dell’Autorizzazione integrata ambientale al contestatissimo impianto cerroniano del TMB all’Inviolata di Guidonia, alla presenza di funzionari regionali al massimo livello, dei rappresentanti dei Comuni di Guidonia Montecelio e Fonte Nuova, di un funzionario dell’ASL RMG, dei proprietari dell’ecomostro ubicato nel centro del Parco archeologico, di un nutritissimo gruppo di cittadini e rappresentanti di associazioni, comitati e movimenti locali.
Davanti al duro compito di accordare una nuova autorizzazione all’impianto, la Regione Lazio si è, stavolta, prudentemente tirata indietro, sospendendo la Conferenza appena aperta. Il motivo ufficiale è stato duplice: il sopraggiunto avvio del procedimento di vincolo di un’area vasta, comprendente la zona degli impianti dell’Inviolata, che fa scattare le norme di salvaguardia e inoltre l’arrivo di una nota, molto chiara ed ultimativa, della Soprintendenza paesaggistica del Lazio che, seppur invitata, ha preferito disertare l’appuntamento in quanto non ne riconosce la legittimità.
A tutto ciò si è sommato poi il parere negativo, con motivi fondati, del dirigente dell’ufficio Ambiente del Comune di Guidonia Montecelio, comunque depositato agli atti della Conferenza odierna. Esattamente come da anni ripetono le associazioni locali, anche il MIBAC denuncia infatti in modo duro e risoluto l’AIA regionale del 2010 per la carenza dell’obbligatorio parere paesaggistico. Il bello è che, dalla parte opposta, lo schieramento « cerroniano » (quattro professionisti già ben noti alle aule di giustizia) ha minacciato la Regione Lazio di adire le vie legali per ottenere l’autorizzazione ad iniziare l’attività dell’impianto TMB, ormai pronto all’uso.
I funzionari regionali, attaccati da ogni parte, chiedono ora tempo, ma questo è scaduto da parecchio e lo hanno dimostrato i tanti cittadini accorsi sotto il palazzo della Regione a dimostrare la loro rabbia e la determinazione a difendere il loro territorio e la loro salute. Così come le associazioni intervenute alla Conferenza, che hanno depositato agli atti una pesante diffida ed un corposo atto d’accusa contro le illegittimità regionali.
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