Revoca del bando per il Campo C, la Lazio Nuoto ricorre al Tar

#NLCronaca #Tivoli – Si preannunciano tempi ancora più bui, se mai fosse possibile, per la Città dello Sport. Dopo gli anni di abbandono, prima della gara per la gestione del 2011, dopo l’abbandono e gli atti vandalici seguiti all’assegnazione delle strutture, ora è la volta della guerra di carte bollate. Su un fronte il Comune […]

Revoca del bando per il Campo C, la Lazio Nuoto ricorre al Tar

#NLCronaca #Tivoli – Si preannunciano tempi ancora più bui, se mai fosse possibile, per la Città dello Sport. Dopo gli anni di abbandono, prima della gara per la gestione del 2011, dopo l’abbandono e gli atti vandalici seguiti all’assegnazione delle strutture, ora è la volta della guerra di carte bollate.

Su un fronte il Comune si è messo in moto per strappare dal degrado lo stadio Olindo Galli, il palazzetto Paolo Tosto, ed il Campo C. Sull’altra “trincea” la Ss Lazio Nuoto, che vinse quel bando ma autorizzata dall’Allora amministrazione comunale prese in gestione solo la piscina, si è opposta al Tar contro il primo provvedimento ricevuto.

La strategia di Palazzo San Bernardino è semplice, a parole: riprendersi tutti gli impianti – compreso il polo natatorio che è l’unica struttura funzionante della Città dello Sport – e poi fare nuovi bandi per l’assegnazione. Il primo atto inoltrato alla Lazio Nuoto è stata la revoca della gestione per il Campo C, il campo d’allenamento dell’Olindo Galli, perché “appare arbitrariamente abbandonato, non sussistendo ragione giuridica e/o di fatto per la mancata presa in consegna della struttura de quo che versa in grave stato di incuria e in condizioni di pessima manutenzione” come si legge nell’ordinanza.
Mentre prosegue l’iter per attuare la stessa revoca per tutti gli altri impianti la Lazio Nuoto si è opposta al Tar contro questo primo provvedimento.

 

Dal fronte della Ss Lazio Nuoto interviene direttamente il presidente, Massimo Moroli.

LA STORIA DEL BANDO

“Noi abbiamo vinto la gara di appalto, poi non furono presi lo stadio ed il palazzetto perché servivano interventi di manutenzione straordinaria che dovevano essere a carico del comune. Ci mettemmo d’accordo con l’Amministrazione, decisione anche ratificata in giunta, che noi avremmo preso un mutuo con il credito sportivo ma loro avrebbero fatto la fidejussione necessaria. Poi entrò in vigore la legge di stabilità e questa possibilità fu bloccata. Così anche la nostra compagine, che vedeva due gruppi interessati a Stadio (i fratelli Ciaccia – già proprietari di alcune squadre di calcio a Roma) e Palazzetto. Loro si ritirarono e noi rimanemmo da soli. Prendemmo, comunque, in carico temporaneamente la piscina accollandoci i lavori di straordinaria manutenzione che sarebbero stati a carico del comune. L’accordo con il Municipio è che quando ci fossero state riconsegnate le aree sistemate, noi le avremmo prese in gestione. Poi, durante l’amministrazione del commissario prefettizio, ci fu un interesse da parte di altro gruppo e si avviò un nuovo discorso con il Comune ma anche questa situazione sfumò”.

IL PRESENTE

“Dopo tre anni il Comune si è iniziato a muovere, non trovando soluzioni ha deciso di accelerare. Ma stiamo assistendo ad un’operazione di discredito nei nostri confronti che, per come lavoriamo, non comprendiamo. Ci aspetteremo del consenso, svolgiamo un lavoro d’eccellenza e ci dispiace per il rapporto di incomprensione con l’Amministrazione. A Roma tutti gli appalti dati sono tutti un disastro, in un comune non grande come Tivoli c’è una piscina modello, mi chiedo perché debba essere tolta. Servirebbe maggiore rispetto e collaborazione. Noi non rubiamo nulla, diamo un servizio ai massimi livelli. Potremmo anche solo aspettare che ci vengano consegnati gli altri impianti, invece, stiamo cercando soluzioni. Abbiamo due gruppi che potrebbero essere interessati, appena questa situazione si concretizzerà ne andremo a parlare in comune. SI tratta di gruppi che potrebbero fare come fatto da noi con la piscina, ovvero facendosi carico dei lavori di manutenzione a scomputo dei canoni. Ad oggi, inoltre, noi abbiamo una situazione di crediti e debiti reciproci con il Comune, dovremo fare i conteggi”.

PER IL DOMANI

“Stiamo valutando questi due gruppi, in queste operazioni ci deve essere accordo con il Comune. Ma non possono essere spaventati, se si parla di revocare e togliere la gente scappa e non si riesce a fare nulla. Già nei mesi precedenti altri due soggetti interessati hanno preferito lasciare perdere. Noi, intanto, siamo stati obbligati a ricorrere al Tar, la revoca del Campo C non la riteniamo un’operazione giusta. Noi stiamo cercando persone che possano prendere questi impianti, mentre queste operazioni che sta attuando il Municipio si prestano a ricorsi che non finiscono mai”.

“Serve un’offerta per fare una vera città dello sport, occorre una realtà che lavori bene e penso possa essere interesse anche del Municipio. Con il Comune, poi, c’è stato sempre un ottimo rapporto, questa nuova Amministrazione ha dato un forte impulso a risolvere la situazione. 

(Dal quindicinnale XL)

Massimo Moroli, presidente Lazio Nuoto, e la piscina dell’Arci

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