Ospedale al collasso, a Tivoli pazienti nei corridoi dei reparti

#NLSanità #Tivoli – Codice rosso per l’ospedale di Tivoli, un piano attuato a metà ha mandato in tilt il nosocomio tiburtino. Le linee regionali vedevano un depotenziamento delle strutture della Roma G a favore di quella di Tivoli ma la perdita di posti letto negli altri presidi non è stata ancora compensata al San Giovanni […]

Ospedale al collasso, a Tivoli pazienti nei corridoi dei reparti

#NLSanità #Tivoli – Codice rosso per l’ospedale di Tivoli, un piano attuato a metà ha mandato in tilt il nosocomio tiburtino. Le linee regionali vedevano un depotenziamento delle strutture della Roma G a favore di quella di Tivoli ma la perdita di posti letto negli altri presidi non è stata ancora compensata al San Giovanni Evangelista. Il risultato è che Chirurgia, Ortopedia ed il Pronto Soccorso sono in emergenza e, più di una volta negli ultimi mesi, i pazienti sono stati ricoverati al posto del day hospital e, talvolta, anche nei corridoi. Alla mancanza di letti, poi, va ad aggiungersi la carenza del personale, problema ormai atavico non solo dell’ospedale di Tivoli ma dell’intera Asl.

“Da quando hanno depotenziato gli altri ospedali, ultimi Monterotondo e Subiaco – ha spiegato Dimitri Cecchinelli, segretario di Roma e Rieti della Cisl FP – la situazione a Tivoli è diventata esasperata. Tutta l’utenza si è riversata sul San Giovanni Evangelista ma il numero di posti letto è rimasto inalterato. Il personale arrivato dai reparti chiusi ha solo coperto le carenze esistenti e non basta, quindi, a far fronte all’aumento di pazienti. Mancano poi gli addetti all’assistenza, gli ausiliari e gli operatori socio sanitari. Questa situazione va avanti da più di un anno e si è acuita negli ultimi mesi”.

“E’ capitato anche che i letti destinati al day hospital venissero occupati da persone ricoverate e che nei corridoi finissero anche due o tre pazienti, senza privacy e senza campanelli per chiamare gli infermieri o monitor. Ora stiamo anche andando incontro ad uno dei periodi più critici dell’anno, con l’arrivo delle influenze ci sono picchi di afflussi soprattutto al pronto soccorso che, già oggi, arriva a circa 150 accessi al giorno. Siamo preoccupati per questa situazione, a Chirurgia e al Pronto Soccorso abbiamo avuto un aumento dei pazienti minimo del 28 %”.

Sempre al pronto soccorso i pazienti attendono fino anche a 40 ore che si liberi un posto letto nell’ospedale. Nel frattempo in molti finiscono nei corridoi.

CHE SOLUZIONI CI SONO

“Noi abbiamo delle proposte, continuiamo a chiedere la riorganizzazione che la Regione ha sempre promesso. Serve l’apertura di una postazione di soccorso a Guidonia Montecelio, con nuovo personale e non con le risorse interne visto che non ce ne sono. Servirebbe ottimizzare alcune procedure, come ad esempio quelle chirurgiche mini invasive che ad oggi portiamo fuori Asl ma così facendo si perde più tempo che ad operarli a da noi. I pazienti sostano più a lungo e non c’è ricambio di posti letto. Serve, poi, più personale nelle camere operatorie così da aprirne di più. Il Dea (il Pronto Soccorso) deve essere ristrutturato e servono più medici ed infermieri”.

“La stessa ortopedia dovrebbe essere potenziata, come del resto era stato promesso dalla Regione anche per la Chirurgia. Ad oggi, però, non si è visto niente e la situazione a Tivoli è tornata ad essere quella di 30 anni fa, come se gli utenti non fossero aumentati e come se gli altri ospedali funzionassero ancora” 

UNA DEROGA PER IL PERSONALE

“Servono nuove assunzioni, sono indispensabili. La Direzione Generale ha gestito l’emergenza nel miglior modo possibile ma, al momento, manca tutto quanto promesso dalla Regione. Deve essere attuato fino in fondo il piano di riorganizzazione del 2013, questa emergenza era stata più che annunciata. I posti letto sono rimasti solo sulla carta da allora, ci sarebbero dovuti essere 80 posti in più, 45 solo nell’area medica, ma non se ne è visto uno”. 

L’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli

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