Sono passati più di due mesi dall’esondazione che travolto la periferia tiburtina. Una marea di acqua e fango che resta ancora viva nella memoria collettiva e la possibilità che il fenomeno si ripeta resta una priorità. Tra i lavori inseriti nell’elenco di cose da fare resta quello della messa in sicurezza del Fosso di San Vittorino, nel tratto che attraversa il territorio comunale. I lavori sono stati avviati a seguito di una direttiva interna firmata dal sindaco Giuseppe Proietti, finanziati dalla giunta con 120mila euro presi dal fondo di riserva. Già in data 21 ottobre il Sindaco aveva emesso una ordinanza contingibile e urgente, chiedendo a tutti gli enti e le istituzioni di competenza di intervenire per la messa in sicurezza del fosso, al fine di prevenire ulteriori pericoli all’incolumità pubblica. L’inizio del cantiere per il fosso non è scevro da polemiche.
L’attacco alla Regione Lazio e Città Metropolitana: nessuno è intervenuto nonostante l’invito della Prefettura
“A seguito dell’ordinanza sindacale – nonostante in data 13 novembre 2015 la Prefettura di Roma avesse invitato la Regione Lazio e la Città Metropolitana di Roma Capitale ad attivarsi affinché venissero adottate tutte le opportune azioni volte a provvedere alle opere necessarie a mitigare il rischio di esondazione del corso d’acqua – soltanto il Comune di Roma è intervenuto nella parte del fosso d’acqua di propria competenza, cioè dal tratto a monte fino al confine del territorio di Tivoli, nei pressi dello svincolo autostradale”, fanno sapere da Palazzo San Bernardino.
L’affondo del sindaco Proietti: “si rimpallano le responsabilità. La Regione mantenga gli impegni presi”
“Come è già accaduto in altre situazioni, stiamo assistendo a un rimpallo di responsabilità tra vari enti sulla competenza delle opere di bonifica dell’alveo del fosso – dice il sindaco Giuseppe Proietti – ma nell’attesa che qualcuno intervenga non possiamo rischiare che accada un altro episodio come quello del 14 ottobre. Pertanto abbiamo deciso di intervenire immediatamente per mettere in sicurezza la parte terminale del fosso che attraversa il territorio comunale, dal casello dell’autostrada fino alla confluenza con lAniene. Dopo aver accertato a chi spetti la competenza, il Comune di Tivoli si rifarà in danno della somma spesa. Tra l’altro, oltre alla dichiarazione di calamità naturale del 3 novembre scorso, non risulta che la Regione Lazio abbia fatto seguire interventi concreti, sia per quel che riguarda i contributi economici alle famiglie e alle aziende colpite, sia per gli interventi di messa in sicurezza. Il Comune di Tivoli, a tal proposito, oltre ad essersi fatto carico di interventi diffusi di ripristino delle strutture danneggiate e della rimozione diffusa dei materiali trascinati dall’onda di piena, ha concluso le procedure di verifica e sta per erogare i contributi economici stanziati all’indomani dell’evento calamitoso. Speriamo che la Regione tenga fede al più presto agli impegni assunti con le aziende, gli operai e le famiglie colpiti dalla furia delle acque”.
Allarme all’1:30 in via Mario dei Fiori, a due passi da via Condotti: spaccata con…
L’idea di mantenere l’ora legale per tutti i dodici mesi dell’anno entra ufficialmente nel dibattito…
Con il nuovo giro di vite su Codice della strada, autovelox e controlli elettronici, gli…
“Favole di Luce” trasforma Gaeta in un grande percorso luminoso sul mare: installazioni scenografiche, bastioni…
Dal 2026 alcune categorie di cittadini potranno dire davvero addio al pagamento delle strisce blu:…
Nel 2026 l’assegno unico subirà un adeguamento al rialzo grazie alla rivalutazione annuale, con incrementi…