#NLCronaca #GuidoniaMontecelio – Sfruttavano una ragazza romena costringendola a prostituirsi, due sue connazionali sono state denunciate e la 15enne liberata. I poliziotti del commissariato di Tivoli e dell’ufficio di Villalba in collaborazione con il commissariato Torpignattara sono arrivati alle due sorelle che tenevano segretata la giovane in un appartamento di Roma, su via Casilina vicino al policlinico Casilino. “Il Primo Maggio – così la ragazza ha raccontato ai poliziotti dopo essere stata liberata – è stata una giornata tremenda per me, è stato un continuo incontrare uomini fino a tarda sera”.
L’inferno per la ragazza era cominciato nei primi giorni di quest’anno quando la famiglia, in Romania, l’ha affidata alle due donne che gli avevano promesso un tranquillo lavoro da baby sitter. Arrivati in Italia, però, la storia è cambiata. Dopo avergli preso la carta d’identità l’hanno minacciata e costretta a vendersi. La poverina alla fine ha accettato anche temendo ritorsioni sulla sua famiglia, a causa dei parenti della sfruttatrice che nel loro comune godono di un particolare potere.
LE MAITRESSE
Le due sfruttatrici avevano provveduto ad acquistare lingerie per la ragazza e le avevano scattato diverse foto in posizioni provocanti con cui poi avevano pubblicato annunci su siti specializzati in incontri per adulti. Le sorelle, inoltre, rispondevano ai clienti, fissavano gli appuntamenti e poi controllavano ogni singola visita. Le aguzzine seguivano via telefono i rapporti o si nascondevano nell’appartamento, dietro un armadio o in bagno, per essere sicuri che gli incontri avvenissero senza problemi e che la giovane non dicesse nulla ai clienti.
IL BLITZ
Gli agenti erano sulle tracce delle due sorelle ed avevano scoperto dove e come agivano. L’unica soluzione per avvicinare la ragazza, però, è stata fingersi dei clienti. L’operazione è stata messa a segno venerdì scorso. Un poliziotto ha preso un appuntamento per un incontro con la ragazza ma, appena entrato nell’appartamento, i suoi colleghi sono entrati in azione bloccando le due aguzzine.
LA MADRE DELLA VITTIMA
Proprio nei giorni del blitz la mamma della poveretta era venuta in Italia, fiutando che ci fossero problemi con la figlia. I poliziotti, negli appostamenti prima dell’operazione, hanno visto la donna parlare con le due maitresse ed hanno poi appurato che l’intendo della madre era quello di riportarsi a casa la ragazza.
LE INDAGINI
Le due sorelle, di 28 e 23 anni, sono state denunciate a piede libero per induzione, reclutamento, sfruttamento e favoreggiamento alla prostituzione e pornografia di persone minori in attesa che l’autorità giudiziaria si pronunci sulla richiesta di ordine di custodia cautelare. Al momento non sarebbero scattate le manette perché una delle due è incinta e l’altra ha una figlia di 5 anni.
Ora al vaglio dei periti della Procura ci sono dei computer sequestrati, quelli usati per inserire gli annunci in 3 distinti siti di incontri. Nei pc sono stati trovati anche dei file pornografici.
I poliziotti sono arrivati alle due aguzzine dopo aver liberato, lo scorso febbraio, in collaborazione con la squadra mobile di Terni una 16enne costretta a prostituirsi sulla via Tiburtina da due romeni, un ragazzo ed una ragazza, parenti delle due aguzzine del Casilino. Anche in questo caso la vittima era stata segregata dopo essere stata sottratta ai genitori.
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