Qualcuno non se lo aspettava, altri magari sì, altri ancora non hanno avuto il coraggio di dirlo ad alta voce fino a ieri sera, quando Mentana ha consegnato la fascia tricolore nelle mani di Marco Benedetti. L’uomo su cui puntava il “patto civico”, come era stato ribattezzato dai promotori, al secolo oltre Benedetti anche Matteo Alesiani e Leandro Brunacci, ce l’ha fatta e ai tempi supplementari della politica ha preso la sedia più alta del consiglio comunale cittadino con il 64,07% dei voti contro il 35,93% di Maria Rendini, la candidata del Partito democratico che dunque anche questa volta ha perso la possibilità di guidare Mentana. Caroselli, abbracci e molto altro hanno caratterizzato la notte dei civici, sperimentatori dopo Tivoli della cordata delle liste civiche, che anche qui a quanto pare ha portato bene. Benedetti, ex segretario dei democratici anni orsono, aveva già tentato la volata al municipio nella scorsa tornata elettorale con “Rinnovamento e cambiamento”. Oggi, forte delle alleanze e con la complicità di un trend nazionale decisamente a favore del movimentismo ce l’ha fatta. In bocca al lupo.
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