Di Roberta Mochi
Fausto Brizzi è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico che non disdegna, come altri, di cimentarsi con la narrativa. Sempre suoi gli arcinoti “Il manuale degli Ex”, “Maschi contro femmine” (Arnoldo Mondadori Editore), “Cento giorni di felicità” e “Se mi vuoi bene” (Einaudi). Stavolta si mette in gioco con un racconto affettuoso e divertente apparentemente su un tema di grande attualità come il veganesimo, e lo fa in versione umoristico-autobiografica. Il libro, ristampato molte volte e già a febbraio nella top ten dei titoli più venduti dell’anno, racconta le peripezie tragicomiche della vita di coppia di un innamoratissimo Brizzi e l’attrice Claudia Zanella.
La protagonista femminile, che viene definita una “terrorista vegana”, è in realtà una persona ossessionata non solo dall’alimentazione etica ma principalmente dagli effetti benefici che l’ondata modaiola del “bio” e del “sano fatto in casa” portano nel suo stile di vita, al punto che lo stato di salute, dal colesterolo alla glicemia, non si controlla più con esami e screening ma a colpi di tofu, seitan e tempè.
Il titolo in effetti mistifica il contenuto, perché qui non si parla di vegani. Si raccontano velocemente, e si leggono in modo altrettanto rapido, le disavventure e gli imbarazzi di un uomo che si trova per la prima volta a riflettere sulle questioni legate all’allevamento intensivo e ma solo perché la forte avvenenza di Claudia è un motivo più che valido per ingaggiare questa faticosa una battaglia alla conquista della finalista di Miss Mondo.
Dal primo disastroso appuntamento alla notizia di una figlia in arrivo, la narrazione va avanti scorrevole e spassosa, nel suo essere condita di citazioni pop che la rendono ancora più familiare. Insomma, un susseguirsi di episodi buffi e cliché smitizzanti, piuttosto tipico delle sceneggiature comiche, che gettano un’ombra sulla percentuale di verità contenuta nel racconto che invece il regista di “Notte prima degli esami” ci sottolinea fin dalla copertina.
Il libro, molto lontano dallo spiegare la filosofia vegan, è piuttosto una semplice love story con tanto di happy end, divertente e leggera – e che nel 2017 diventerà guarda caso anche un film per il grande schermo – vista con gli occhi di un uomo che sceglie di essere martire per amore e accetta, senza comprenderle appieno e ma con una disarmante banalizzazione, le scelte della propria compagna.
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