Visto da me/ La lottatrice di sumo

Di Roberta Mochi Romanzo conclusivo della ‘Trilogia dell’incertezza’ dopo ‘La demolizione del Mammuth’ (2008) e ‘La Città di Adamo’ (2011), La lottatrice di sumo, edito da Fazi, racconta la storia di Giovanni Cadorna, un fisico affermato quasi cinquantenne che si ritrova nel bel mezzo di un giallo esistenziale, dove razionalità e sovrannaturale si intrecciano attorno […]

Visto da me/ La lottatrice di sumo

Di Roberta Mochi

Romanzo conclusivo della ‘Trilogia dell’incertezza’ dopo ‘La demolizione del Mammuth’ (2008) e ‘La Città di Adamo’ (2011), La lottatrice di sumo, edito da Fazi, racconta la storia di Giovanni Cadorna, un fisico affermato quasi cinquantenne che si ritrova nel bel mezzo di un giallo esistenziale, dove razionalità e sovrannaturale si intrecciano attorno ad un misterioso quadro avuto in dono anni prima da un amore giovanile e intenso ma dalla conclusione drammatica.

Giorgio Nisini, scrittore e saggista, mette in scena una serie di interrogativi irrisolti sul mondo dell’aldilà innestandoli in una scenografia concreta e razionale. Popola questo universo con un caleidoscopio di donne che ruotano attorno alla figura simbolica del titolo, madri e figlie, giovani e meno giovani, conturbanti, algide o misteriose queste figure femminili colorano con una saggezza propria una storia che procede in bilico tra suggestioni, dubbi, risposte inafferrabili, in un affresco sempre carico di sentimenti anche nei confronti della città di Roma. Svetta tra tutte la figura di Margherita, che è la più vera e tangibile, pur nella sua impalpabilità di defunta, a dispetto di quella di una moglie ‘stagnante’ con cui il legame sentimentale si è ormai concluso.

Non siamo però di fronte alla rappresentazione dell’esoterismo, di universi paralleli o alla vicenda personale di un guru dell’età dell’Acquario. Questo è un romanzo di una sensibilità e di una raffinatezza straordinarie, dove il meccanismo narrativo non si fa mai banale, tutto è esattamente dove dovrebbe essere, e l’intreccio imprevedibile tratta temi come la morte, l’emancipazione dal lutto non del tutto consumata, l’incertezza dell’oltre, l’importanza della possibilità e soprattutto della memoria con una grande delicatezza fino ad arrivare all’inaspettato epilogo.

Un romanzo di rara bellezza, da leggere senza esitazione.

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