Mozione per staccare il contatore della Piscina della Città dello Sport: “Spesi 603 mila euro di corrente”

Si riapre la querelle sulla Città dello Sport. Con una mozione che sarà presentata in consiglio comunale si chiede il distacco delle utenze elettriche della piscina. Le vicende degli impianti dell’Arci erano sopite da qualche tempo, ora l’iniziativa di Alessadro Petrini, Gruppo Misto, riapre il faldone su una delle più controverse vicende amministrative degli ultimi […]

Mozione per staccare il contatore della Piscina della Città dello Sport: “Spesi 603 mila euro di corrente”

Si riapre la querelle sulla Città dello Sport. Con una mozione che sarà presentata in consiglio comunale si chiede il distacco delle utenze elettriche della piscina. Le vicende degli impianti dell’Arci erano sopite da qualche tempo, ora l’iniziativa di Alessadro Petrini, Gruppo Misto, riapre il faldone su una delle più controverse vicende amministrative degli ultimi anni.

Già in passato l’Amministrazione comunale aveva staccato, con grande zelo, la corrente a due società, il Villa Adriana Calcio e la Tivoli Rugby. In quel caso le due realtà sportive erano “colpevoli” solamente di non aver eseguito le volture dei contratti. Pur avendo ancora da scontare alcune fatture, riconosciute dai tecnici comunali, di lavori di manutenzione straordinaria. Degli interventi, quindi, che sarebbero dovuti essere a carico dell’Ente. In questo caso, secondo Petrini, solo per la corrente elettrica il Municipio avrebbe speso 603 mila euro.

Le richieste di Petrini

“Ho presentato una mozione – ha spiegato Alessandro Petrini – per chiedere il distacco dell’utenza elettrica al Polo Natatorio della Città dello Sport. Da quando ha preso possesso degli impianti, ovvero dal giugno del 2012, la Lazio Nuoto non ha mai pagato né le utenze e né ha mai versato al Comune quanto doveva per il canone di concessione delle strutture. Allo stato dei fatti essa occuperebbe abusivamente la struttura pubblica. Ricavandone anche un profitto economico e scaricando le spese sulla cittadinanza tiburtina. Siamo ben oltre il sopportabile”.

Il debito per la Città dello Sport

“Il Comune – prosegue il consigliere – ha già ritirato la delibera che concedeva l’uso delle piscine alla Lazio Nuoto. Il Tar ha respinto il ricorso della Società sportiva sulla stessa delibera. Per tale uso, nonostante al suo arrivo questa società sia stata osannata come una ‘mano santa’, il Comune non ha mai ricavato un euro e ha pagato di tasca sua tutte le utenze. In una seduta di Commissione Bilancio sono venuto a conoscenza del danno economico subito dal Comune. Dall’agosto 2012 al giugno 2016 il Comune avrebbe sborsato circa 603.000 Euro per pagare l’utenza elettrica, a cui si aggiungono i mancati introiti del canone che ammonterebbero, fino al marzo 2016, a circa 443.000 euro. Siamo dunque a circa 1 milione e 46mila euro. Una spesa che non può essere né compresa né tollerata!”.

“Ho chiesto al Comune di dare un preavviso di 20 giorni alla Lazio Nuoto, che così potrà prendere provvedimenti verso i suoi abbonati e i fruitori dell’impianto. Poi di dare esecuzione all’interruzione dell’utenza elettrica. Vista l’incredibile situazione di doppia morosità non si capisce perché l’amministrazione comunale non abbia  provveduto da tempo in tal senso”.