Polemiche sulla Consulta dei comitati di quartiere. A pochi giorni dalla nomina del Referente unico dell’Amministrazione, è stata presentata già una mozione. “Dopo i proclami, il nulla assoluto” ha criticato dall’opposizione Andrea Napoleoni, Progetto Tivoli. (Leggi le ultime deleghe assegnate in Comune)
Sembrava una questione di rilevanza strategica per il tessuto sociale della nostra Città, almeno a sentire le parole del Sindaco il 24 giugno del 2014 quando in occasione della prima seduta del Consiglio Comunale approvammo le delibere che istituivano la Consulta dei Comitati di Quartiere, la Consulta delle associazioni di volontariato e la Consulta delle associazioni di promozione delle attività sportive, ricreative e del tempo libero.
Nell’ottobre del 2015 si è arrivati alla approvazione del Regolamento per il funzionamento delle stesse Consulte, dal quale discendono precisi obblighi da parte dell’Amministrazione, tutti disattesi al momento, che rendono bene l’idea di come siano stati abbandonati nel corso di questi due anni e mezzo i principi fondanti della coalizione delle liste civiche che ha vinto le elezioni, traducendo la voglia iniziale di “fare la rivoluzione” in un più modesto “ora ci sto io e faccio quello che mi pare”.
Gli impegni presi in campagna elettorale per il sottoscritto sono sacri e purtroppo la gran parte degli obiettivi strategici, di rilevanza politica o amministrativa declarati nel programma della Coalizione non sono stati raggiunti ed in alcuni casi si è operato in senso contrario.
Nella mozione presentata ribadisco che dopo un anno preciso dall’approvazione del Regolamento non si è mosso un dito per uniformare gli Statuti delle Associazioni e dei Comitati di Quartiere al modello previsto nel Regolamento, non si è data minima informazione circa le modalità di accreditamento e di elezione degli organi delle Consulte, nessuno spazio è stato garantito alle Associazioni ed ai Comitati per le loro riunioni, nessun atto è stato finalizzato ad aggiornare il Registro delle Associazioni e dei Comitati, nessuna riunione è stata organizzata con i referenti di Associazioni e Comitati, nessuna informativa è stata data sulle macro-aree previste nel Regolamento.
A peggiorare la situazione in modo addirittura grottesco arriva invece la notizia della nomina, da parte del Sindaco, del Referente Unico per i Comitati di Quartiere, prevista dall’art. 12 del Regolamento citato, nella persona del Consigliere Comunale Terralavoro, peraltro già consigliere del Sindaco per il Centro Storico. Un politico invece di un soggetto terzo, indipendente e quindi autorevole.
Nella migliore delle tradizioni spartitorie, la scelta da parte del Sindaco di un Consigliere comunale in carica quale Referente unico per i Comitati di Quartiere, tradisce lo spirito delle Consulte, apolitico ed apartitico, piegando una iniziativa di altissimo valore sociale e di partecipazione democratica, agli interessi elettorali di un singolo o di una lista.
Insomma prima le poltrone e poi tutto il resto. Tutto cambia perché nulla cambi.
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