Piano di protezione civile a Tivoli, lunedì andrà in votazione il nuovo – aggiornato – documento. L’attuale piano fu approvato nel 1999 e modificato, ma per lo più solo per degli aggiornamenti legislativi, nel 2002. Ora, a distanza di 17 anni, il documento è stato riscritto alla luce delle modifiche avute dalla Città in questi anni.
Il piano di protezione civile, consegnato in comune dai tecnici che l’hanno redatto già da alcuni mesi, finalmente è stato inserito all’ordine del giorno dei lavori del consiglio comunale.
Il piano del comune di Tivoli, ad oggi, prevede punti di raccolta dove sono stati costruiti parcheggi multipiano, piazzale Matteotti, o interrati, piazza Massimo. Nella “catena di comando” che devono intervenire in caso di calamità figurano dirigenti che non lavorano più per il comune o deceduti. Anche tra le associazioni chiamate a fornire il proprio aiuto ci sono stati dei cambiamenti, alcune hanno chiuso, altre sono nate nel frattempo. Ma tutto questo non compare.
I terremoti di questi ultimi mesi hanno dimostrato, come se ce ne fosse bisogno, dell’importanza del Piano di protezione civile a Tivoli. Le centinaia di persone che dopo le scosse sono scese in piazza, e poi sono state informate e guidate dai volontari della protezione civile, ora potranno sapere cosa fare e dove andare.
Il Piano di Emergenza Comunale è quell’insieme delle procedure operative di intervento da attuare al verificarsi di un evento calamitoso. Si basa sull’analisi dei potenziali rischi a cui è soggetta la Città e sull’analisi delle realtà dei vari quartieri.
Il Piano, oltre ad illustrare il modello organizzativo, le procedure operative e le risorse da utilizzare per fronteggiare i possibili eventi calamitosi, al fine di garantire un rapido ritorno alla normalità, definisce, in ultima analisi, le azioni che in “tempo di pace” devono attuarsi per garantire la necessaria preparazione sia della popolazione che dei soggetti chiamati ad intervenire nella gestione dell’evento.
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