Di Roberta Mochi
Siamo nel 1926 a New York, Newt Scamander è un “magizoologo” britannico con una importante e segreta missione. Nel portarla a termine verrà accusato dal Magico Congresso degli Stati Uniti di essere la causa degli incidenti misteriosi che rischiano di rivelare l’esistenza della comunità magica ai no-mag (i babbani di Hogwarts, per capirci).
Il film è uno spin-off di Harry Potter, nato da una guida semiseria alle creature magiche scritta da J. K. Rowling nel 2001 a scopo di beneficenza. Diretto, con un budget di 180 milioni di dollari, da David Yates, già regista degli ultimi quattro Harry Potter, è una grande avventura fantasy, suggestiva e sorprendente sin dalla grandiosa ricostruzione della New York pre-depressione, sulla quale vengono cuciti tutti gli elementi fantastici a partire dalle molteplici e stupefacenti creature magiche, irresistibilmente caratterizzate fin nel dettaglio, per arrivare alle illusioni e alle battaglie combattute a suon di bacchetta. Una storia suggestiva, fresca, divertente e scura che di certo non ci fa rimpiangere le vicende potteriane.
Meravigliosa l’interpretazione del trasformista Eddie Redmayne (The Danish Girl), che spicca su quella di tutti gli altri personaggi, con la sua versione animalista della mitica della borsa di Mary Poppins. Il mago era già apparso (seppur non fisicamente) in “In Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban” al centro della Mappa del Malandrino mostrata da Fred e George Weasley. Ottimo anche Jacob (Dan Fogler) il no-mag aspirante pasticcere, col suo coraggio impacciato. Incredibile cameo di Johnny Depp, che interpreta il misterioso e controverso Gellert Grindelwald.
Colonna sonora perfetta quella di James Newton Howard, magistralmente avviluppata sull’epoca dello swing e semplicemente splendidi i costumi di Colleen Atwood, che avevamo già potuto ammirare in Chicago, Memorie di una Geisha e Alice in Wonderland.
Una sola considerazione negativa, purtroppo per il prossimo capitolo bisognerà aspettare il 2017.
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