Racket della frutta, sgominata banda di egiziani operanti in tutta la regione

Racket della frutta, 7 ordinanze di carcerazione e 6 denunce per una banda di egiziani che gestiva anche frutterie tra Roma, Guidonia Montecelio, Monterotondo, Palombara Sabina, Lavinio, Orvieto. Le indagini partite da un tentato omicidio al Car di Guidonia Montecelio.

Gli agenti della Squadra Mobile e del Commissariato di Tivoli hanno dato esecuzione alle ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Tribunale di Tivoli – Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario, nei confronti di 7 soggetti di origine egiziana responsabili di tentato omicidio e lesioni personali gravissime ai danni di due giovani connazionali.

Il video dell’aggressione al Car

RACKET DELLA FRUTTA

Oltre all’esecuzione delle misure cautelari – 5 le persone arrestate, 2 attivamente ricercate – sono state denunciate in stato di libertà, per concorso nel tentato omicidio e lesioni personali aggravate, altre 6 persone ed eseguite, complessivamente, tredici perquisizioni locali e personali tra Roma, Guidonia Montecelio, Monterotondo, Palombara Sabina, Lavinio, Orvieto, luoghi ove gli indagati gestiscono numerose “frutterie”.

LE INDAGINI

L’ultimo episodio delittuoso di particolare rilievo commesso dai predetti soggetti, dal quale è scaturita l’attività investigativa, è avvenuto a fine della scorsa estate, all’interno del Centro Agroalimentare di Roma, con sede in Setteville di Guidonia, in via Tenuta del Cavaliere.

Il video della conferenza stampa in Procura, a Tivoli.

IL CAPO DEL RACKET DELLA FRUTTA

Il gruppo criminale facente capo ad un cittadino egiziano E.K., detto “Ciro”, al fine di affermare la propria forza intimidatrice, fondata anche sulla disponibilità di importanti risorse economiche – lo stesso Ciro è proprietario di diverse frutterie – aveva preordinato una spedizione punitiva nei confronti di due giovani, loro connazionali, che, svolgendo l’attività di facchini all’interno del Centro, non volevano riconoscere “l’autorità e la supremazia del gruppo” nell’approvvigionamento all’ingrosso dei prodotti ortofrutticoli. Pertanto, gli indagati, nelle prime ore del mattino dell’agosto scorso, approfittando della minore sorveglianza da parte del personale di vigilanza all’interno del Centro Agroalimentare Romano, armati di bastoni e coltelli, hanno accerchiato e aggredito brutalmente i due lavoratori.

Lo scontro impari ha reso inutile ogni difesa e i due giovani sono stati subito sopraffatti, riportando numerose e gravi ferite; per uno di loro, considerata la gravità dei colpi subiti, è stato necessario il ricovero urgente in ospedale dove è stato sottoposto a diversi interventi chirurgici, rimanendo per settimane in prognosi riservata. Successivamente, dalle cartelle mediche, è emerso che solo la tempestività dei soccorsi e gli interventi di neurochirurgia hanno evitato la morte del giovane.

L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tivoli, ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti del gruppo di cittadini egiziani che, legati tra loro da un vincolo stabile con la “famiglia di E.K.”, sfruttavano l’affiliazione ed il sostegno di un gran numero di persone occupate come operai o prestanome per intimidire gli esercenti commerciali con il compimento di atti di violenza e di minaccia, posti in essere con ferocia e aggressività e controllare il libero svolgimento delle attività imprenditoriali all’interno del Centro Agroalimentare di Roma.

L’operazione odierna, pur avendo sradicato l’egemonia del gruppo che gestiva il racket della frutta di etnia egiziana che operava all’interno del C.A.R., utilizzando metodi intimidatori e violenti ed impiegando prevalentemente manodopera clandestina, a volte anche minorile, non può considerarsi del tutto conclusa.

IL CAR

Infatti, il C.A.R., un’infrastruttura tra le più grandi d’Europa per la commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli ed ittici, accoglie, nell’arco delle 24 ore, circa tremila persone tra autotrasportatori e commercianti, molti dei quali stranieri e rappresenta, per gli interessi economici in gioco e le aziende interessate, una struttura costantemente monitorata dalle Forze di Polizia.

Anche per questi motivi, nel corso degli ultimi anni, il commissariato di Tivoli ha svolto, su specifica indicazione della Questura di Roma, numerosi servizi di controllo e prevenzione dei reati nei presso del C.A.R..

I CONTROLLI AL CAR

Solo nel 2016, sono stati eseguiti oltre 100 servizi denominati ad “Alto Impatto”, con l’ausilio di agenti del Reparto Prevenzione Crimine Lazio, della Polizia Stradale e di altre Forze di Polizia, con i seguenti risultati:

 

–        persone identificate                       3870

–        di cui stranieri                       798

–        persone denunciate                            18

–        persone arrestate                      5

–        persone accompagnate          42

–        di cui minori                            10

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