Gioco d’azzardo: la Regione vara un piano biennale. Il Lazio è la seconda regione italiana per spesa in gioco d’azzardo (oltre 7 miliardi), per numero di sale gioco (più di 500) e per macchinette da gioco (quasi 50 mila tra slot e videolottery). Per questo motivo la Regione Lazio ha deciso di varare un Piano biennale da 14,4 milioni di euro per combattere il gioco d’azzardo patologico. “Si tratta di un’autentica emergenza sociale” ha detto l’assessore regionale alle Politiche sociali, Rita Visini, illustrando a Roma il Piano nel corso di un convegno nella sala Tirreno della Regione. Nel dettaglio, 9 milioni di euro andranno al potenziamento dei servizi sociosanitari per la cura e la riabilitazione delle persone affette dalla ludopatia; 2,8 milioni di euro saranno impiegati per il rifinanziamento degli sportelli no slot, il lancio di una nuova campagna di comunicazione, il potenziamento del numero verde regionale (800 001 133) e la promozione di attivita’ educative nelle scuole; 1,7 milioni serviranno a rafforzare le azioni previste dalla legge regionale 5/2013 e, infine, 900 mila euro sanno utilizzati per l’istituzione di un Centro regionale. Le risorse per l’attuazione del Piano regionale no-slot arrivano in parte dal fondo sanitario regionale (9,6 milioni) e in parte dal nuovo fondo antiazzardo messo a disposizione delle Regioni dal ministero della Salute (4,8 milioni). L’assessore Visini ha sottolineato che “il gioco d’azzardo è una forma di schiavitù per le persone, disintegra le famiglie e le comunità ed è terreno fertile per gli affari della criminalità organizzata. Dopo l’approvazione della legge contro il gioco patologico e l’apertura di 80 sportelli di informazione e prevenzione su tutto il Lazio, la Regione punta a diventare un’istituzione all’avanguardia nel contrasto all’azzardo, portando i finanziamenti no-slot da 2,5 milioni del biennio 2015-2016 a 14,4 milioni per il 2017-2018″. Tra le azioni previste la formazione degli operatori sanitari e sociali e il rilascio di un marchio ‘Slot free’ per i gestori che rinunciano alle apparecchiature per il gioco d’azzardo nel proprio esercizio commerciale. Secondo Visini “con questo Piano potenzieremo i servizi esistenti, ne apriremo di nuovi, investiremo sull’integrazione sociosanitaria e sulle azioni educative nelle scuole”
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