Aree archeologiche a rischio, la protesta per gli acquedotti dell’agro romano antico va in scena anche il primo maggio. Visite guidate e pic nic a Ponte Lupo per accendere i riflettori, ancora una volta, sullo stato degli antichi ponti che si trovano nelle campagne tra Tivoli, Roma, San Gregorio da Sassola e Gallicano.
“I grandi Ponti di epoca romana che sostenevano gli acquedotti, possenti monumenti dell’agro romano antico, stanno cadendo a pezzi – hanno spiegato da Salviamo Villa Adriana, Aurea Associazione, Lagambiente Tivoli, W Tivoli –. Prima il crollo del grande masso di Ponte Sant’Antonio, ora della base di uno dei contrafforti di Ponte Lupo, testimoniano come i lavori di restauro e consolidamento siano ormai indispensabili se non vogliamo assistere al disfacimento di monumenti bimillenari di immenso valore”.
“Ministero dei beni culturali, Regione Lazio, Città metropolitana di Roma, devono assumersi rapidamente le responsabilità necessarie per far si che alle generazioni future non restino che grandi cumuli di macerie. Urgono: una indagine sulle condizioni strutturali dei grandi ponti ed un piano di consolidamento e restauro”.
La protesta, però, non si limita all’abbandono di questi ponti ma si estende anche ad un progetto per un maxi cimitero che minaccia l’agro romano antico.
“Nello stesso tempo, mentre i Giganti dell’acqua cadono a pezzi, si vuole realizzare a Gallicano, a poca distanza da essi ed in zona vincolata, nella tenuta del Castello di Passerano, un mega cimitero da 130.000 loculi! Una colata di cemento inaudita che non ha nulla a che vedere con l’Agro romano antico, il suo paesaggio pregiato ed i suoi monumenti. Molti cittadini hanno voluto trascorrere il loro 1° maggio davanti a Ponte Lupo, listato a lutto, sostenendo la richiesta dei restauri e manifestando la loro contrarietà assoluta alla realizzazione del mega cimitero”.
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