Influenza aviaria cos’è, come si evita il contagio, cosa è pericoloso e cosa no. Ecco le risposte alle principali domande sul virus H5N8.
I virus dell’influenza aviaria di solito non infettano gli uomini; tuttavia, sono possibili sporadici casi di infezione umana. L’uomo può infettarsi con il virus dell’influenza aviaria a seguito di contatti diretti con animali infetti (vivi o morti) e/o loro escrezioni (in particolare con le feci e gli oggetti o superfici contaminate da queste). Non c’è alcun rischio di trasmissione attraverso il consumo di carni avicole o uova.
Il rischio di infezione per la popolazione è pressoché nullo. Chi lavora negli allevamenti avicoli deve utilizzare tutte le procedure di sicurezza individuale previste. Gli operatori a stretto contatto con volatili infetti, o che lavorano nell’allevamento contaminato, possono essere esposti all’infezione e quindi devono mantenere alta l’attenzione ed applicare al meglio le procedure di sicurezza individuale e le misure di controllo previste per legge. Idonea disinfezione delle mani, scarpe, utilizzare indumenti monouso, disinfettare con Ipocorito di Sodio al 2% di cloro attivo i veicoli/attrezzature/ utensili.
Nella maggior parte dei casi il virus provoca esclusivamente una congiuntivite, ma in alcuni casi sono stati osservati anche lievi sintomi simil-influenzali (es. febbre, dolori muscolari, mal di testa, mal di gola, tosse) o congiuntivite associata a questi ultimi.
Non essendoci rischi evidenti per chi non ha avuto contatti diretti di tipo professionale con gli animali infetti, eventuali sintomi di questo tipo non possono essere in alcun modo correlati all’influenza aviaria. Le consigliamo di rivolgersi con tranquillità al suo medico di famiglia per le consuete terapie del caso.
Il consumo di carni avicole e di uova non comporta nessun pericolo di trasmissione all’uomo del virus influenzale.
Il virus influenzale non si trasmette attraverso il consumo di uova.
Il cane e il gatto non sono a rischio di contrarre l’influenza aviaria.
Posto che non esiste nessun pericolo per il consumatore, il sequestro delle uova viene disposto esclusivamente come misura cautelare per evitare la trasmissione del virus ad altri avicoli. L’eventuale contaminazione non è pericolosa per il consumatore.
Il pollame allevato per il proprio consumo non deve entrare in contatto con uccelli selvatici; l’ideale sarebbe allevare gli avicoli completamente al chiuso; in alternativa è possibile allevarli in uno spazio recintato, ma la mangiatoia e l’abbeveratoio devono essere protetti. Nel recinto non devono scorrere fossi o canali e non ci devono essere stagni. Galline, polli, faraone, tacchini (gallinacei) non possono essere allevati insieme con anatre e oche (anseriformi). Ogni episodio di malattia o mortalità che coinvolga contemporaneamente diversi soggetti deve essere segnalato subito al Servizio veterinario dell’Azienda Usl.
I sintomi possono essere diversi nelle varie specie avicole e a seconda della età dei soggetti; gli avicoli possono morire improvvisamente, senza sintomi premonitori, oppure avere una respirazione aumentata di frequenza, con il becco aperto, o ancora possono avere diarrea, e sintomi nervosi come torcicollo, tremori, paralisi di zampe o ali; possono semplicemente apparire febbricitanti (depressi, restano fermi con gli occhi chiusi e il piumaggio arruffato) oppure possono apparire sani ma produrre meno uova.
Non ci sono rischi a mangiare carni o uova
Per quanto riguarda gli allevamenti domestici di galline, anatre, oche e altri volatili – definiti in gergo “allevamenti avicoli rurali” – non ci sono pericoli che possano derivare dal consumo delle loro carni o uova. Il ritiro di quest’ultime è stato disposto esclusivamente come misure cautelari per la possibilità di trasmissione ad altri avicoli, in quanto potenzialmente venute a contatto con il virus.
Le precauzioni
Le uniche precauzioni da utilizzare sono quelle che servono per evitare il contatto con animali selvatici: l’ideale sarebbe allevare gli avicoli completamente al chiuso o in uno spazio recintato, mantenendo in un luogo coperto la mangiatoia e l’abbeveratoio. Nel recinto non devono scorrere fossi o canali e non ci devono essere stagni.
Nel caso di sospetto della malattia, ossia una morte improvvisa e contemporanea di diversi animali, occorre contattare il Servizio veterinario dell’Azienda Usl di appartenenza, che provvederà ad effettuare gli accertamenti del caso.
(Fonte Asl Roma 5)
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