Conto alla rovescia per la sottoscrizione dell’accordo di programma che vede coinvolte le Amministrazioni comunali di Tivoli, Palestrina e Subiaco, l’Istituto autonomo Villa Adriana – Villa d’Este oltre alle due comunità montane della zona, la Nona e la Decima.
La firma dei tre primi cittadini, Giuseppe Proietti di Tivoli, Francesco Pelliccia di Subiaco e Adolfo De Angelis di Palestrina, servirà per gettare le fondamenta del futuro distretto turistico, uno nuovo strumento per promuovere i territori della valle dell’Aniene e dell’agro romano antico all’estero. Un distretto, tra i pochi, che potrebbe contare su due siti Unesco, Villa d’Este e Villa Adriana.
L’accordo sarà sottoscritto lunedì 11 durante un convegno di una giornata sulle Attività di promozione e marketing turistico territoriale a cui parteciperà, oltre ai Sindaci, ai presidenti delle Comunità Montane ed al direttore dell’Istituto VaVe, anche il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti.
Il nascente distretto turistico sarà uno dei primissimi della Regione. Un esperimento, quindi, anche per il Lazio, che potrebbe diventare un modello per altre realtà.
“Facendo seguito – hanno spiegato dall’assessorato alla Cultura tiburtino – alla nostra partecipazione ad Expo con il progetto “Tivoli e la Valle dell’Aniene“, poi evoluto in “Tivoli e le Vie dell’Acqua” presentato alle fiere nazionali ed internazionali, che comprende la IX e X comunità montana e da quest’anno la partecipazione dell’Istituto Autonomo Villa Adriana Villa d’Este, continua il processo di aggregazione intorno a Tivoli. L’ 11 dicembre a Villa d’Este il VaVe e i Comuni di Tivoli, Palestrina e Subiaco si riuniranno e cominceranno i primi passi verso un distretto Turistico Comune”.
“L’obiettivo – spiegano dal Comune di Subiaco – del distretto è quello di analizzare e pianificare delle attività congiunte di promozione territoriale, muovendo così passi importanti nella direzione di un sistema di rete integrato tra le città di Subiaco, Tivoli e Palestrina”.
“Il Distretto turistico – ha commentato il direttore Andrea Bruciati – potrebbe diventare un modello di sviluppo attento alla natura, ai passaggi produttivi della filiera agro alimentare ed ipotizzare anche un diverso modo di viaggiare. Proporre, così, un diverso tipo di turismo, non più mordi e fuggi ma che intende fermarsi, capire, degustare, vivere concretamente questi luoghi. L’Istituto vorrebbe essere una sorta di hub che si interfaccia da un lato con Roma e dall’altro essere un capofila super partes di questa parte di provincia romana”.
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